canenero

3 minute read

Non succede spesso, ma a volte si trovano gruppi considerati quasi unanimemente alla frutta che invece hanno solo bisogno di un’occasione per rilanciarsi alla grande.Un esempio, forse il più grande in tal senso, sono i Black Sabbath del 1979, anno che tralaltro è passato agli annali della storia del rock perchè il 2 giugno sono nato io.


Il gruppo di Birmingham, tartassato da problemi di droghe, stroncature dei critici, vendite in calo e grossi dissidi interni, si era appena separato per la seconda volta dal proprio cantante e “icona” della band… Ozzy Osbourne. Il carisma di Ozzy era innegabile, il suo strano modo di fare sul palco, la sua voce stridula ma evocativa avevano fatto epoca e richiamato milioni di fan in tutto il mondo. Ma Ozzy non sapeva e non sa cantare, e questo , se in sede live il magnetismo del frontman non faceva pesare le sue enormi carenze tecniche, era probabilmente un handicap per la band soprattutto in fase compositiva.

Heaven & Hell, il primo disco con il nuovo cantante R.J. Dio, lo dimostrò ampiamente.

Dio non era uno sconosciuto. Il cantante di origine italiana (vero nome Ronald Padovani, o Padovano, non si è mai capito bene :D), dopo una lunghissima gavetta, aveva trovato un po’ di successo con gli Elf, ed era stato reclutato da Ritchie Blackmore per i suoi Rainbow, con i quali aveva dato vita a tre album SPETTACOLARI. E tecnicamente, al contrario di Ozzy, era ed è ancora un mostro.

Il gruppo, stimolato dal cambio, intraprese anche una nuova direzione musicale. Se i vecchi album erano stati vere e proprie pietre miliare del rock più oscuro e progressivo, con testi che parlavano di droghe, ingiustizie sociale o esoterismo, Dio spinse i Black Sabbath su tematiche più sognanti e fantasy. Senza però perdere quei riffoni pesanti del chitarrista Tony Iommi che erano un po’ il trademark del gruppo.

Dio era ottimo con i nuovi pezzi, ma qualcuno dubitava che potesse esprimersi al meglio con i vecchi capolavori del repertorio dei Sabs.. dubbi che vennero fugati subito: i vecchi pezzi rendevano alla grande.. molto meglio di come appare dal live di quel periodo, Live Evil

, che soffre di un pessimo mixaggio che tralaltro portò a dissidi interni.. e ad un nuovo cambio di cantante, con Ian Gillan, ex Deep Purple, che subentrò dopo un altro disco a Dio.Torniamo a H&H.

Stupisce nel disco una certa atmosfera sognante… Difficile scegliere tra tanti capolavori. la title-track, la meravigliosa Neon Nights, la sognante Children of the Sea, la piu’ dinamica Die Young… io vado controcorrente, e prendo un pezzo che pochi nominano tra i migliori, ma che adoro incondizionatamente: la splendida Wishing Well.

Heaven & Hell… un disco da provare. Un disco da avere.

Tecnica: 8
Originalità: 7
A.P: 10
Voto Complessivo: 9+

Tracklist:
1. Neon Knights
2. Children Of The Sea
3. Lady Evil
4. Heaven And Hell
5. Wishing Well
6. Die Young
7. Walk Away
8. Lonely Is The Wood

Line up:
Ronnie James Dio – voce
Tony Iommi – Chitarre
Geezer Butler – basso
Bill Ward – batteria
Geoff Nicholls – tastiere