canenero

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Quando Boris Vian ha scritto “La Schiuma dei Giorni”, romanzo divenuto un mito per almeno due generazioni, aveva solo 27 anni. La mia età… fino a giugno, almeno. Questo un pochino mi da da pensare… pensare che dovrei darmi da fare se voglio veramente arrivare a qualcosa di significativo nella vita, ma tant’è… 😀

La trama:

Colin è un giovane parigino ricco e annoiato.
Passa il tempo dedicandosi a ricette inverosimili, strimpellando bizzarri strumenti di sua invenzione, bighellonando con Chick ­ il suo migliore amico ­ un ingegnere spiantato e sperperone che ha uno strano pallino: collezionare le opere di Jean-Sol Partre.
Poi, nella vita del signorino entra, in modo esplosivo, l’amore.
L’incontro con la bella Chloé è un colpo di fulmine: decidono di sposarsi nel giro di pochi giorni.
Per la cerimonia nuziale, Colin non bada a spese: ingaggia un Arcivettovo, settantatré musicisti, quattordici Figli della Fede e due pederasti d’onore.
Nella chiesa, ridipinta di fresco a strisce gialle e viola, entrano anche le nuvole, profumate di coriandolo e di erbe di montagna.
Gli sposini si imbarcano in un lungo e stralunato viaggio di nozze nel Sud della Francia, scortati dal cuoco di Colin, Nicolas.
Al ritorno dal viaggio, Chloè si ammala. Nei suoi polmoni si annida un male terribile, fatica a respirare. Mentre il tempo va sempre più veloce, e l’appartamento dove vivono, inizialmente di dimensioni faraoniche, si fa sempre più stretto…

La Schiuma dei Giorni è un romanzo nel quale la sfrenata abilità linguistica di Vian, la sua immensa fantasia e il suo senso del meraviglioso sono al servizio di quella che Queneau ha definito “la più tragica delle storie d’amore”. Un romanzo permeato di un pessimismo che si fa lirico e visuale, che traborda dalle pagine, ma anche di un infinito amore per la vita, per la gastronomia, per la musica jazz… come solo uno scrittore morto troppo giovane (roso da un male simile alla ninfea che cresce inesorabile all’interno del polmone di Chloè) come Vian, uno che ha percorso a mille all’ora ogni istante della sua vita impegnandosi in mille attività, poteva rendere appieno.
La Schiuma dei Giorni è un romanzo che probabilmente non fa per tutti… è un romanzo che spiazza in più momenti, per il suo stile sfrenato e a volte poco comprensibile senza un minimo di background di conoscenze sul periodo storico in cui è stato creato… lo stile di Vian è lisergico quando questo non andava di moda, ed infatti il libro è diventato un mito per gli studenti del ’68, quando era uscito già da venti anni. E’ ricco di invenzioni linguistiche spesso intraducibili nella nostra lingua, insomma… non è facile. Ma è anche una storia potenzialmente immortale, che può colpire a più livelli. Quello dell’amore fantastico e tragico, quello della critica alla società molto avanti coi tempi, quello del pessimismo cosmico.

Un libro che può fare schifo… o che può fare innamorare. A voi la scelta.

 

Storia : 6 12
Character : 8
Originalità : 9 12
A.P. : 7 12
Voto Complessivo : 7 12