Dany

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setteanime

Titolo Originale: Seven Pounds

Genere: Drammatico

Nazione: U.S.A.

Durata: 125′

Regia: Gabriele Muccino

Cast: Will Smith, Rosario Dawson, Woody Harrelson, Michael Ealy, Barry Pepper, Robinne Lee, Connor Cruise

Sito ufficiale: http://www.sevenpounds.com/

Data di uscita:  9 Gennaio 2009 (Ita)

Sceneggiatura: Grant Nieporte

Produzione: Columbia Pictures, Escape Artists, Overbrook Entertainment, Relativity Media

Distribuzione: Sony Pictures Releasing Italia

 

A due anni di distanza da quel capolavoro che è “La Ricerca della Felicità“, Gabriele Muccino e Will Smith ripropongono il loro fortunato sodalizio, collaborando nuovamente alla creazione di un’opera molto interessante e profonda sotto diversi punti di vista.

Se infatti con il primo film Muccino _sbancò i botteghini_ grazie sopratutto alle sue rinomate doti registiche e al talento interpretativo della star di colore; in questo secondo film il regista lascia tutto il lavoro al protagonista, concentrando tutto il suo interesse sulla sceneggiatura e sul particolare montaggio, sul quale ha voluto puntare.

Dobbiamo ammettere, però, che nonostante il film non riesca a raggiungere i livelli del predecessore, ciò che emerge sopra tutto sono le interpretazioni dei protagonisti. Se oramai siamo abituati al grande talento del celebre Smith(La Ricerca della Felicità, Hancock, Io sono Leggenda), negli ultimi tempi campione di incassi nella Hollywood che conta, a fargli da spalla, in questa pellicola, troviamo una Rosario Dawson ( Sin City, Grindhouse, Alexander) che supera se stessa.

La trama, montata in graduali parti e con piccoli flashback che pian piano vanno assemblandosi, narra il dramma di Tim Thomas, un brillante ingegnere aerospaziale, che, dopo essere aver compiuto un grave errore, decide di compiere un lungo cammino di redenzione, atto a cambiare la propria vita e quella di altri sette sconosciuti.

Stremato dal rimorso, distrutto dal dolore, Tim si butta in questo _superbo progett__o,_ sicuro che lo avrebbe portato alla liberazione, lascia il

Tim Thomas e lacostante sofferenza della sua vita

Tim Thomas e lacostante sofferenza della sua vita

 lavoro, trascura i parenti, ossessionato solo dalla voglia di offrirsi per aiutare le persone.

L’uomo ha intenzione di salvare sette anime, sette persone meritevole, i quali riescano a sopravvivere grazie al suo estremo sacrificio, donando anche intere parti del corpo se necessarie per la sopravvivenza dello sconosciuto.

Per Tim la prerogativa immancabile è che il soggetto preso in esame sia una persona buona e necessiti davvero del suo dono, per questo motivo ruba l’identità del fratello, Ben Thomas (Michael Ealy – Miracolo a Sant’Anna, 2 Fast 2 Furious), fingendosi esattore delle tasse, in modo tale da potersi avvicinare ai suoi soggetti e assicurarsi della loro buona fede.

 

Attualmente Tim/Ben si sta occupando dei due soggetti più importanti, ai quali, secondo il suo progetto, sarebbero andato il dono più grande. Primo fra i due, viene presentato un uomo, Ezra Turner ( Woody Harrelson – Non è un paese per vecchi, A scanner darkly) cieco dalla nascita e dolce fin dal profondo dell’anima, sicuramente meritevole di un così grande regalo come “la vista“.

L’ultima persona trovata da Tim è una giovane ragazza cardiopatica, Emily Posa, perennemente costretta a una giornaliere sofferenza a causa del suo debole cuore, può essere vittima di un attacco cardiaco in qualsiasi momento, rischiando addirittura una morte improvvisa. Inoltre l’ospedale non ritiene necessario inserirla in una lista d’attesa per i trapianti di cuore, vista la sua situazione non particolarmente critica e del grande problema di rarità del suo gruppo sanguigno.

Nascerà così una profonda conoscenza tra i due, la quale li trascinerà in qualcosa di più romantico e passionale. Emily riuscirà a far rivivere il triste Tim, scuotendo la sua oramai abbandonata vita e riportando sul suo volto un dolce sorriso, assente da chissà quanto tempo. Nel contempo l’uomo, nella sua riscoperta della vita, riaccenderà in Emily quel fuoco nel cuore che, quasi per ironia, il cuore stesso aveva spento, facendo riassaporare alla donna un piccolo angolo di paradiso dove i problemi e i dolori della vita spariscono per sempre, dove tutto ciò che conta è avere qualcuno accanto a te da amare e da cui ricevere amore.

Will Smith e Rosario Dawson

Will Smith e Rosario Dawson

Muccino scrive l’ironia della vita, narrando le gesta di un uomo che concede il proprio cuore, in tutti i sensi, alla donna che ama, liberandosi così da un debito davvero enorme. Il tema è profondo, grande e pieno di sentimento, come piace al regista, purtroppo nel film è proprio il regista stesso a mancare, rivelandosi con i suoi tocchi e le sue scene solamente nella parte finale, dopo averci stremato con due ore di calma e noia assoluta.

Oggettivamente, appunto, il film risulta per 34 noioso e soporifero, narrando a spizzichi e bocconi le gesta buoniste del protagonista e tutta la parte dell’innamoramento con la bella cardiopatica Rosario Dawson. Che dire, sicuramente il tutto risulta molto romantico, bellissomo ( a tratti anche estremamente sdolcinato) e forse anche necessario per la completa narrazione degli eventi, ma nel contesto del racconto e nel modo in cui regista le ha volute inserire non trovano un miglior risultato che un grande senso di noia.

L’unico barlume di _italianità mucciniana, ossia d_i un’ottima fattura cinematografica, è visibile solamente nel movimentato finale. Infatti, terminata la lunghissima e piatta sceneggiatura (Made by Grant Nieporte – Sabrina vita da stresa, 8 semplici regole per uscire con mia figlia) Muccino entra in campo girando praticamente a ruota libera, dimostrando che è sempre presente ed esibendo quella caratura che ci invidiano (anzi oramai ci invidiavano) oltre oceano.

Sette anime non possiede quell’appeal che era presente in “La Ricerca della Felicità“, dimostrando di essere una pellicola decisamente troppo hollywodiana, rilegata ad una sceneggiatura che fa acqua da tutte le parti e reggendosi semplicemente sulle interpretazioni degli attori.

Già perchè, come già detto, l’unica cosa positiva possono essere gli attori. Will Smith, uscito da un periodo d’oro grazie al grande successo ottenuto con i suoi ultimi film( vedi Hancock, Io sono Leggenda, La Ricerca della Felicità), riesce a mantenere quella costanza interpretativa che lo ha reso tra i migliori attori di Hollywood, riuscendo a commuovere nella sua costante sofferenza, ma peccando soltanto nella presentazione del suo personaggio nella dolorosa routine giornaliera, dimostrandosi forse un po’ troppo frustrato e stravagante.

Il fisico scolpito di Smith forse cozza un po' con ciò che vuole trasmettere Muccino

Il fisico scolpito di Smith forse cozza un po’ con ciò che vuole trasmettere Muccino

Sette Anime rappresenta l’opera più coraggiosa di Gabriele Muccino. Il suo reale  intento è far comprendere a tutti noi quale sia il legame che c’è tra l’amore, la sofferenza e la morte umana. Dando vita ad un’opera strappalacrime, egli riesce ad annebbiare la nostra mente, stordendoci con  delle scene talmente cariche di enfasi e di sentimento da rendere difficile un chiaro giudizio a caldo. C’è bisogno quindi di un po’ di tempo per eliminare tutta la nostalgia e la tristezza accumulata e incombere in una giusta valutazione.

I due grandi colossi del cinema ci mettono sicuramente del loro meglio e lo dimostrano in diverse parti della pellicola, ma un bel film è quello che, oltre tutto il resto, si può riguardare più volte senza problemi. Sette Anime, invece, ne crea, trovando nella noiosa storia un’ostacolo insormontabile per una prima visione, pensare per una seconda.

Lo scarso risultato cinematografico è confermato non solo dalle più disparate opinioni critiche ma anche dall’inadeguato incasso ottenuto in America in questo primo mese, per non parlare poi della campagna di demolizione del film varata dal magazine Variety.

 

Per fare riferimento ai numeri possiamo dire che nel weekend di uscita americano, Sette Anime si è classificato secondo con 14 milioni di dollari di incasso, dietro Yes Man a quasi 19 milioni (per un pari confronto possiamo dire che Ultimatum alla Terra nella sua prima settimana ha toccato i 30 milioni di dollari , Twilight 69 mln, Quantum of Solace ha addirittura superato i 70, solo in USA).

In Italia, almeno, Muccino ha saputo rifarsi toccando i quasi 4 milioni solo nel suo primo weekend(4 mln sono un’affluenza notevolmente alta per le nostre sale), dimostrando quanto la terra natia gli sia legata nella sua difficile avventura hollywoodiana.

Che dire un film sicuramente di difficile valutazione colpevole di una grossa divisione tra le valutazioni finali, che ha riscosso per la maggior parte solo negatività. Un’opera particolare arricchita da ottimi spunti e ottime realizzazioni ma allo stesso tempo appesantita da una sceneggiatura non al livello dei due grandi colossi del cinema.

Voti
















**

  • Effetti visivi : 6
  • Regia : 6.5
  • Audio : 5
  • Storia : 5
  • Character : 7
  • Apprezzamento Personale (A.P.) : 5.5
  • Voto complessivo : 6-

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Curiosità

  • Il titolo italiano non coincide con quello originale, deviando totalmente dal vero significato affibbiatogli da Muccino. L’originale ” Seven Pounds” (Sette libbre) è un chiaro riferimento al dramma shakespeariano “Il mercante di Venezia“, nel quale i creditori chiedono un “pound of  flesh” (una libbra di carne umana) per estinguere il debito. Il titolo calza alla perfezione.
  • Nella colonna sonora del film è presente un brano scritto e interpretato al piano forte da Ennio Morricone dal titolo The Crisis, già utilizzato da Giuseppe Tornatora ne: La leggenda del pianista sull’oceano.
  • Sette Anime segna il debutto cinematografico di Connor Cruise, figlio adottivo dell’attore Tom Cruise e Nicole Kidman. Il ragazzo interpreta la parte adolescente del protagonista.