Titolo Originale: 3:10 to Yuma**
Genere: Westerm
Anno: 2007
Durata: 117′
Regia: James Mangold
Nazione: USA
Sito Ufficiale: http://www.310toyumathefilm.com/
Cast: Russel Crowe, Christian Bale, Logan Lerman, Dallas Roberts, Ben Foster, Peter Fonda
Data di uscita: 19 Ottobre 2007****
Sceneggiatura:** Michael Brandt, Derek Haas, Halsted Welles
Produzione: Relativity Media, Lions Gate Entertainments
Distribuzione: Medusa
A distanza di 50 anni dal film originale, James Mangold ci porta al cinema con il remake del western Quel Treno per Yuma. Il film caratterizzato da una lunghissima gestazione era stato affidato alla Columbia Pictures già dal 2003 con Mangold alla regia.
La trama della pellicola è la medesima del film originale. Dan Evans(Christian Bale – Batman Begins, Il Cavaliere Oscuro, Terminator Salvation) è un veterano della guerra civile, tornato a casa claudicante per un colpo ricevuto in battaglia; si è trasferito, grazie ad un risarcimento per l’incidente, nei dintorni della piccola cittadini dell’Arizona nel selvaggio West. Dan vive di allevamento, possiede un piccolo bestiame e una fattoria, ma si ritrova ostacolato dalla siccità, che stermina le sue bestie e i suoi raccolti, e dai grandi debiti che non si ritrova in grado di pagare, causa le enormi spese per le medicine del figlio, malato di tubercolosi, e le misere entrate.
Dall’altra parte c’è Ben Wade(Russel Crowe – Nessuna Verità, Un’ottima annata) un famoso fuorilegge entrato nella storia per le sue sanguinose rapine e la sua pistola soprannominata La Mano di Dio.
Ben si ritrova nei dintorni della fattoria degli Evans per compiere, con la sua banda, una rapina ad una diligenza, scortata da un famoso cacciatore di taglie, Byron McElroy (Peter Fonda – Svalvolati on the Road, Ghost Rider). Wade, per la rapina, sfrutta il bestiame di Evans, fuggito dal ranch causa un incendio nella notte precedente, spingendo gli animali addosso alla diligenza, costretta a fermarsi. Il pistolero dopo una piccola carneficina e travolto da un’onta di bontà, decide di rendere le bestie al contadino, accorso nelle vicinanze per riportare i suoi animali alla fattoria, e andarsene nella vicina Bisbee a festeggiare con qualche bottiglia di Whisky.
Con l’arrivo in città e durante la ricerca di tal signor Ollander, il contandino si imbatte fortuitamente nel fuorilegge conosciuto di lì a poco, intento a completare i suoi festeggiamente e fuggirsene oltre il confine, in Messico.
Nella loro breve chiacchierata Evans chiede a Wade qualche dollaro come risarcimento per la soppressione di un paio delle sue bestie, richiesta tranquillamente accolta dal pistolero, sopraggiunge lo sceriffo con i suoi secondini, che venuto a sapere della rapina alla diligenza, arresta immediatamene il pluri-omicida ricercato, constatando la pericolosità per l’incolumità dei suoi cittadini di tal gesto.
Infatti la banda di Wade, rimasta nei dintorni, alla notizia della cattura sarebbe intervenuta subito in città uccidendo cittadini innocenti e la maggior parte delle guardie.
Quel treno per Yuma è una ricerca del passato, un remake dei primi film in bianco e nero western, quelli che hanno appassionato i nostri nonni e hanno fatto sentire grandi tanti bambini con la loro Colt.
Mangold riesce molto bene nella sua ritrasposizione di questa pellicola, trattenendo le linee guida e modificandone il finale, risultando sicuramente più realistico ed emozionante. Egli riesce a far predominare l’identità del buono che a tutti i costi, dopo una vita di rinunce e buoni propositi serviti a nulla, vuole far vincere la giustizia e dimostrare di essere un eroe agli occhi del figlio e un cattivo che in fondo al cuore non è totalmente corrotto dal male del mondo.
Mangold riesce a discostarsi ottimamente dall’originale, creando di punto in bianco tutto il viaggio per Contention e dimostrandosi veramente bravo nella riproduzione dell’atmosfera western, proponendoci territori Apache ad alto rischio o i campi di minatori cinesi, intenti a costruire il nuovo passaggio della ferrovia, tutti costruiti perfettamente e pieni di quel western che tanto ci mancava.
La pecca forse sta nella modernizzazione della pellicola, il regista perde di vista le vere caratteristiche del
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