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Titolo: A scanner darkly

Genere: Animazione, Azione, Fantascienza

Anno: 2006

Regia: Richard Linklater

Cast: Keanu Reeves, Robert Downey Jr., Winona Ryder, Woody Hallerson, Rory Cochrane, Dameon Clarke, Marco Perella

Produzione Cinematografica: Warner Indipendent Pictures, Thousand Words

Distribuzione: Warner Bros

Accidenti, questo film mi ha davvero sorpreso!

Tratto dall’omonimo romanzo del grande Philip K. Dick, A scanner darkly ripropone – a mio avviso con successo – le stesse psicotiche, nauseanti e disorientate sensazioni che lo scrittore cerca di comunicare con il libro.

La trama vede come protagonista Bob Arctor (Keanu Reeves – Ultimatum alla terra, La notte non aspetta), un agente della narcotici di Los Angeles che lavora da infiltrato, spacciandosi per tossico all’interno di un gruppetto di veri tossici, nella contea di Orange.

Esso è in realtà conosciuto all’interno del dipartimento con il nome in codice “Fred” ed indossa, così come i suoi colleghi alla centrale, una Tuta Disindividuante (scramble suit), ossia in grado di replicare un milione e mezzo di frammenti corporei sulla propria superficie, in modo da rendere l’agente che la indossa irriconoscibile da eventuali “talpe”, le quali comunicherebbero altrimenti la reale identità dell’infiltrato ai gruppi di narcotrafficanti.

Il compito di Bob/Fred è quello di scoprire quanto più possibile sulla nuovissima “Sostanza M” (la sua provenienza, i principali spacciatori, etc..) per sgominare il traffico crescente di tale droga.

Malgrado stia eseguendo un lavoro esemplare (Bob riprende costantemente gli avvenimenti all’interno della casa dove vive con altri tossici e li cataloga in un futuribile laboratorio della polizia), la continua vicinanza con l’ambiente dei drogati e la necessità di fare uso della stessa droga M per calarsi al meglio nella parte dell’infiltrato, gli causa una dipendenza della quale nemmeno lui pare rendersi conto e che lo porterà, infine, ad un distacco quasi totale dalla realtà, culminante con lo spietatissimo finale del racconto.

Il film è particolarissimo ed è girato con il cosiddetto “Interpolated Rotoscoping“, un metodo di ripresa che ricorda molto quello di alcuni videogame (specialmente quelli in cell-shading) che consiste nel ridisegnare e sovrapporre ad una pellicola realmente girata, le stesse scene create in stile cartoon.

L’effetto finale è quello di un ambiente liquido, fluido, quasi fasullo ma, d’altra parte, anche estremamente reale. Tale effetto è risultato utile anche per giocare con gli stati allucinogeni dei protagonisti tossicodipendenti, cercando di mostrare allo spettatore ciò che essi vedono, sentono e vivono.

La trama non è complessa, se non per alcuni intrecci che forse non portano nemmeno a dei veri colpi di scena, ma il crescendo delle situazioni, da quelle che appaiono “di lucidità” a quelle “assolutamente da menti folli” è confezionato talmente bene e amalgamato in modo così ragionato da rendersi poco conto di quando una delle due si stia sovrapponendo o sostituendo all’altra.

In una successione di dialoghi sconfusionati e crolli celebrali, il film ricalca quindi un po’ lo stile del bellissimo Requiem for a Dream, anche se in realtà è molto diverso e tutto è dettato dalla capacità (e dalla biografia) dello scrittore Philip Dick, sapientemente colta e sfruttata dal regista Richard Linklater.

La recitazione di Keanu Reeves è, per concludere, impeccabile, così come ottima è quella di tutti gli interpreti degli altri tossici, tra cui voglio ricordare Winona Ryder (Mr. Deeds) nei panni Donna Hawthorne, la ragazza del gruppo, e Robert Downey Jr. (Iron Man), magnifico, nei panni del chimico-schizzoide James Barris.

Pecche? Alcuni parti un po’ lente e una formula alquanto ripetitiva, dovuta forse anche alla lunghezza non modesta del film, ma il finale si riprende in grande stile.

Un film che mi è piaciuto e che consiglio. Davvero Notevole.

Valutazione Personale:

  • Effetti visivi :9
  • Regia : 8
  • Audio : 7
  • Storia : 7-
  • Character :7 12
  • Apprezzamento Personale (A.P.) : 8
  • Voto complessivo : 8-

Curiosità:

  • Philip K. Dick è stato un grande scrittore statunitense, a sua volta tossicodipendente, autore di innumerevoli capolavori (fantascientifici e non) tra cui ricordiamo “Il cacciatore di Androidi”, trasposto in versione cinematografica da Ridley Scott e conosciuto da tutti come il meraviglioso Blade Runner.
  • Prima dei titoli di coda appare una lista di persone: si tratta di amici e conoscenti di Philip Dick che hanno sofferto seri danni fisici e mentali dovuti all’uso massiccio di droghe ed anfetamine.
  • La tecnica dell’Interpolated Rotoscoping era già stata usata dal regista Richard Linklater nel film “Walking Life” del 2001.
  • La post-produzione del film, per via della complessa realizzazione grafica, è durata ben 18 mesi.**

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