Dany

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frostnixon

Titolo Originale: Frost/Nixon

Anno: 2008

Nazione: USA

Genere: Drammatico
Durata: 122′

Regia: Ron Howard

Cast: Michael Sheen, Frank Langella, Sam Rockwell, Kevin Bacon, Rebecca Hall, Oliver Platt, Patty McCormack, Matthew MacFadyen, Toby Jones, Holly Weber

Data di uscita: Dicembre 2008 (USA), 06 Febbraio 2009 (Ita)
Produzione: Imagine Entertainment, Relativity Media, Studio Canal, Working Title Films

Distribuzione: UIP

Ron Howard, dopo la scarsa prova prestata su Il Codice da Vinci, riparte da zero portando nel grande schermo la storia dello scontro televisivo più famoso d’America, il duello Frost/Nixon.

Il regista, dopo aver assistito alla famosa opera teatrale di Peter Morgan, pensò all’idea di farne una trasposizione cinematografica e decise di acquistarne subito i diritti del testo direttamente dal drammaturgo inglese.

Prendendo in squadra sia il suo ideatore, Peter Morgan (L’ultimo Re di Scozia, The Queen) che i due principali interpreti, Frank Langella (Superman Returns, Good Night & Good Luck) e Michael Sheen (Blood Diamond, The Queen), Howard si mise al lavoro sulla sceneggiatura originale, cercando di riproporre il successo teatrale anche al cinema.

La pellicola narra le vicende seguite allo scandalo Watergate. Toccando velocemente avvenimenti cardine come le prime e uniche dimissioni

Frost e Nixon in uno dei loro primi incontri

Frost e Nixon in uno dei loro primi incontri

del Presidente degli Stati Uniti, i numerosi processi ai subalterni di Nixon e il pubblico perdono concesso dal Presidente Ford, il film è incentrato sulla serie di interviste avvenute tra il conduttore televisivo David Frost e l’ex Presidente Richard Nixon, a tre anni di distanza dalla conclusione del suo mandato.

Frost (Michael Sheen) è un anchorman inglese di discreto successo, costretto a lavorare in comici talk-show nelle televisioni australiane e inglesi, egli è alla strenua ricerca di un incarico in qualche network americano, gli unici in grado di rendere famoso un giornalista al limite del possibile.

Richard Nixon (Frank Langella), dall’altra parte, non riesce a rassegnarsi all’oblio nel quale è caduto e, sopratutto, all’idea sbagliata che il popolo americano si è fatto di lui. Estremamente convinto sul grande lavoro da statista compiuto durante il suo mandato, l’ex-Presidente vede in questa occasione una possibilità per rivalutarsi e far capire che i suoi “piccoli” errori sono stati commessi a fin di bene.

Nixon (Langella) e il suo braccio destro Jack Brennan (Kevin Bacon)

Nixon (Langella) e il suo braccio destro Jack Brennan (Kevin Bacon)

Il regista dirige la sua opera inserendo il personaggio di David Frost come protagonista principale. La maggior parte del film, infatti, tratta di lui, iniziando dalle prime idee per una semplice intervista a Nixon, passando alla creazione di un progetto sempre più grande e sempre più dispendioso che porterà il giornalista ad una lunga e difficile epopea per riuscire a trovare uno sponsor, un’impresa davvero ardua che lo porterà quasi in ginocchio.

Frost appare come un protagonista virtuale, infatti se tutti i fatti narrano di lui e le sue gesta, in realtà il fulcro del film è il suo avversario: Richard Nixon. Il regista mette lo statista al centro di tutto, tratta i suoi lineamenti e le sue caratteristiche in modo a dir poco magistrale, caratterizzandolo con molteplici sfumature caratteriali che lo rendono un personaggio multidimensionale. Langella per di più dimostra di avere un grande talento, mettendo in scena una interpretazione a dir poco stupefacente e annichilendo la mediocre somiglianza visiva con una ricostruzione caratteriale e personale davvero unica.

Ron Howard riesce in tutto quello in cui O.Stone ha fallito nel suo recente racconto su George W. Bush, offrendo un ritratto introspettivo e decisamente intimo su un personaggio pubblico criticato e disprezzato per anni. Egli, con questa opera, non va alla ricerca di scusanti o ovvie moralizzazioni per il conosciuto passato del protagonista, ma semplicemente cerca di mettere in luce un aspetto più umano agli occhi del pubblico, mostrando la sua reale identità e i suoi reali pensieri.

Lo staff di David Frost in riunione

Lo staff di David Frost in riunione

La bravura del famoso regista americano sta nel costruire, intorno all’identità predominante, avvenimenti e situazioni che costringono lo spettatore incollato al grande schermo per tutta l’intera durata del film.

Principalmente Howard mette grande personalità nella costruzione del personaggio di David Frost. Egli, infatti, crea una identità dal grande spessore, un uomo che non vuole stare assolutamente in secondo piano, eccezionalmente eccentrico e pronto a tutto per la riuscita del suo più superbo progetto. 

Frost, difatti, si dimostra interessante sotto molti punti di vista. La sua storia nella realizzazione dell’impresa impossibile, la formazione di uno staff di alto livello e l’approccio alla sfida tengono banco per la maggior parte della pellicola, trovando un apice unico nel momento di riflessione sulla propria superficialità lavorativa e nell’enorme difficoltà in cui si sarebbe trovato in caso di fallimento.

Una delle quattro interviste del duello Frost/Nixon

Una delle quattro interviste del duello Frost/Nixon

Morgan e Howard, insieme, svolgono un lavoro davvero eccezionale. Il loro progetto è basato su una perfetta ricostruzione personale dei protagonisti e sullo sviluppo dei duelli principali, improntando l’insieme delle interviste come uno tra i più classici match di boxe, dove le strategie e gli allenamenti precedono un duello finale mozzafiato. Una sfida che vedrà un solo e unico vincitore, il quale potrà ritrovare così il tanto ricercato successo e le luci della ribalta tutte per sè.

A dare forza a tutto il duello e all’intera pellicola c’è il cast. Tenendo da parte Sheen e Langella, che fanno un lavoro straordinariamente fuori le righe, possiamo notare alcuni personaggi secondari, Oliver Platt(Nip/Tuck – 5° Stagione, Casanova) e Sam Rockwell( Soffocare, Il genio della truffa) nello staff di Frost o Kevin Bacon(Mystic River, In the Cut) e Toby Jones (The Mist, Neveland) come subalterni di Nixon, che danno grande tridimensionalità a tutto il film, evitando quello spettro di monodirezionalità che facilmente si trova in questa tipologia di cinema.

In conclusione Frost/Nixon si dimostra un film ricco di pathos e di carisma, rendendosi interessante e coinvolgente anche verso chi

Il regista Ron Howard

Il regista Ron Howard

conosce meno la storia di quegli anni, ripercorrendo gli eventi principali di un avvenimento mediatico che ha sconvolto milioni di spettatori americani e non solo. Ron Howard, finalmente, dopo alcuni anni di mediocri successi riesce a tornare grande, costruendo un qualcosa di unico e memorabile sulla storia della gloriosa politica americana. Seppur non emergendo per la regia, sicuramente molto fluida ma non così superba, la pellicola eccelle in quasi tutte le sue parti, regalandoci un montaggio davvero unico e una chiusura finale stupenda, definendosi una vera pellicola d’autore e uno tra i migliori film del 2008.

Voti



























**

  • Effetti visivi : 8
  • Regia : 8.5
  • Audio : 8
  • Storia : 9
  • Character : 9
  • Apprezzamento Personale (A.P.) : 9.5
  • Voto complessivo : 9

 

Curiosità

  • Frost/Nixon originariamente era un dramma teatrale scritto da Peter Morgan e interpretato proprio da Frank Langella e Michael Sheen. L’opera già dalle sue anteprime conquistò grande successo nel pubblico, vincendo numerosi premi teatrali.

    Ron Howard, dopo aver assistito allo spettacolo teatrale, ne acquisì i diritti del testo direttamente da Morgan,  partendo subito con il progetto di realizzare un film completamente diretto e prodotto da lui.

  • Anche David Frost ha commentato il lavoro del regista apprezzandone molto la trasposizione cinematografica.

  • La critica ha apprezzato molto la pellicola definendola uno tra i migliori film del 2008.

  • Frost/Nixon ha già vinto numerosi premi e ricevuto numeroe nominations. Tra queste possiamo notare, 5 Nominations ai Golden Globe, 5 Premi al Vegas Film Society, 2 Nominations allo Screen Actors Guild e sopratutto 5 Nominations agli Oscar (Miglior Film, Miglior Regia, Miglior Attore Protagonista per Langella, Miglior Sceneggiatura non Originale, Miglior Montaggio).