Dany

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Titolo Originale: Heroes

Tipo: Serie Tv

Genere: Drammatico/Fantascienza

Anno: 2006 – in produzione**

** Stagioni: **4+

Episordi:** 78+**

Durata Episodio:** **40′

Nazione:** U.S.A.**

Sito Ufficiale:** http://www.nbc.com/Heroes/

Cast: Milo Ventimiglia, Masi Oka, Adrian Pasdar, Hayden Panettiere, Jack Coleman, Greg Grunberg, Zachary Quinto, James Kison Lee, Cristine Rose, Ali Larter, Sendhil Ramamurthy, Madeline Zima, Robert Knepper

****Ideatore: Tim Kring

****Network: NBC

Dopo la delusione della terza stagione la produzione ha cercato di farsi perdonare invocando un rinnovo straordinario da parte della NBC, promettendo nuove emozionanti avventure e un ritorno con grandi progetti ai livelli dell’Heroes di un tempo.

Da parte nostra (pubblico) smaltita la rabbia e il disappunto nella quale ci aveva affogato la stagione precedente, si è rianimata la voglia di sperare, di sognare e di credere in un ritorno alle origini; attendendo veramente la stagione della svolta e un nuovo idilliaco sogno nel mondo degli eroi.

Purtroppo possiamo preannunciarvi che la svolta non c’è stata per nulla, anzi i creatori sono riusciti a far sprofondare Heroes in un baratro da cui è veramente impossibile risalire.

La quarta stagione esaspera la nostra pazienza e azzera la voglia di seguire i nostri personaggi preferiti, ridicolizzando al massimo alcuni degli Eroi più potenti del tempo, annullando stupidamente i loro poteri e creando villains dai comportamenti adolescenziali e dagli ideali/obbiettivi quanto mai stupidi.

La trama è inizialmente molto ingarbugliata, in modo tale da tenere fisso nello spettatore il minimo di curiosità (ma proprio minimo), proseguendo le vicende con episodi insipidi e vuoti,  girando intorno alle cose, riproponendoci trame già viste e non raggiungendo mai qualcosa di veramente concreto.

Heroes ridicolizza se stesso, infangando in questo modo le prime parti eccezionali del serial; oramai si brancola nel buio andando a creare la storia mano a mano proseguono le vicende, annullando personaggi, resuscitando persone e annichilendo rami di storie interessanti.

Peter e Sylar

Redemption riprende da dove Fugitives ci aveva lasciato. Nathan, trasportato nel corpo mutaforma di Sylar da Parkman, accusa problemi d’identità; nella sua vita di certezza si ritrova distaccato personalmente dai suoi ricordi e trascorre le giornate alla ricerca della sua reale personalità, tra vecchie foto e relazioni personali perse.

Suo fratello Peter (Milo Ventimiglia – Gamer, Pathology) scosso dalla propria incapacità di rendersi utile nella lotta contro i malvagi, è ossessionato dall’aiutare il prossimo e, tornato a fare il paramedico, si dedica 18 ore su 24 al lavoro di salvataggio e cura delle persone vittime di incidenti o tragedie, aiutandosi, come può, con le sue straordinarie abilità.

La famiglia Bennet, si divide casalingamente ma si riallinea nello stile di vita, di fatti sia Claire che il padre Noah trascorrono le loro giornate nel nulla più assoluto, la più completa ordinarietà tra chi fa l’università e cerca di crearsi delle amiche e chi, rimasto solo da un fallimentare matrimonio, cerca un impiego lavorativo, insomma la NOIA PIU’ TOTALE.

Parkman invece, rimasto sconvolto dalla manipolazione mentale su Nathan/Sylar, ha deciso di cambiare rigore morale, tornando ad una vita tranquilla, occupandosi della sua bella famiglia, del suo lavoro da Detective ed evitando assolutamente l’uso dei propri poteri psichici. Ma qualcosa in lui va, a seguito della cancellazione della memoria di Sylar si ritrova, intrappolata nella propria mente, una parte della personalità dell’antagonista, così desideroso di uscire e di riprendersi il suo corpo, da rendere la vita di Parkman un inferno.

Ultima storyline “di rilievo” sono i giapponesi Hiro e Ando che, in ferie dal salvataggio del mondo, cercano comunque di aiutare i più deboli, mettendosi in vendita come Eroi a noleggio per piccole o grandi imprese. Purtroppo però i casi sono veramente pochi e gli affari scarseggiano, percui Stanlio e Olio si ritrovano spesso a girarsi i pollici.

A intrecciarsi tra tutti gli Heroes e andando ad architettare qualcosa di losco e indecifrabile è un certo Samuel (Robert Knepper – Ultimatum alla Terra, Hitman, Hostage), gestore di un Luna Park itinerante fatto di uomini speciali, cerca in qualche modo di far compiere ai nostri protagonisti azioni/reazioni specifiche e mirate per un piano superiore totalmente segreto e indecifrabile che forse non si scoprirà mai.

Samuel il nuovo antagonista

La quarta stagione di Heroes è con molta probabilità la peggior stagione in 4 anni di avventure. Kring, nella sua apologia super-eroistica, sembra incapace di ri-creare qualcosa di solido e interessante, forse troppo preoccupato alle esigenze del più svariato pubblico, uccide e resuscita personaggi, modifica la storia durante le riprese, causando danni storici enormi e discordanze ENORMI tra le puntate nuove e le puntate vecchie. Non si capisce come mai in 19 episodi si abbia una così grande e inconcepibile inevoluzione personaggistica, arrivando a umiliare miti del calibro di Peter Petrelli e Gabriel “Sylar” Gray, pilastri fondamentali dell’Heroes che fu.
Parallelamente la storyline mantiene vivi protagonisti oramai inutili e incapaci di suscitare emozioni, costruendo nella loro inutilità vere e proprie trame parallele che, come ovvio, non portano niente di interessante o carino.

Il villains di turno invece è proprio l’apoteosi del serial televisivo. Un antagonista potentissimo che con la sua sagacia fa credere di architettare mastodontici piani malvagi per la conquista di un non so cosa, arrivando a rendersi ridicolo quando dietro tutto, rivela solamente motivazioni quanto mai idiote e adolescenziali.

Una delusione profonda per gli occhi e la mente, ridicolizzando un prodotto fantastico che in passato è riuscito a farsi amare sin dai primi minuti. Una congiura contro i più fidati spettatori che nonostante le banali ovvietà e la stupidità scenica, persistono a seguirlo, sperando in una nuova resurrezione.

L’ultima speranza sta solamente che i presupposti del season finale siano decisamente errati. Kring, dopo una conclusione priva di pathos, scarica di combattimenti alla vecchia maniera e senza drammatiche/liberatore uccisioni, apre la storia per un successivo Volume 6, dimostrando così tutta la sua stupidità, rendendosi già dai primi minuti: noioso, ripetitivo e alquanto patetico. Percui speriamo solo To Be Continued finale sia solo un modo di dire oramai usuale del finale Kringhiano.

Voti

  • Effetti visivi : 5
  • Regia : 6.5
  • Audio : 4.5
  • Storia : 4
  • Character : 4.5
  • Apprezzamento Personale (A.P.) : 4.5
  • Voto complessivo : 4

Ascolti

Un dato significativo è il numero degli spettatori di Heroes, esaminiamo tutti i dati delle stagioni:

  • Prima stagione: 23 Episodi con ascolti medi di circa 13-14 mln di spettatori
  • Seconda stagione: 11 Episodi con ascolti medi di circa 10-11 mln di spettatori.
  • Terza stagione: 25 Episodi con ascolti medi di circa 6-8 mln di spettatori.
  • Quarta stagione: 19 Episodi con ascolti medi di circa 4-5 mln di spettatori