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Titolo Originale: El secreto de sus ojos

Anno: 2009

Nazione: Argentina, Spagna

Genere: Thriller

Durata: 129′

Regia: Juan José Campanella

Cast: Ricardo Darín, Soledad Villamil, Guillermo Francella

Data di uscita cinematografica: 4 Giugno 2010 (ITA), 13 Agosto 2009 (Argentina)

Distribuzione: Lucky Red

Soggetto: Eduardo Sacheri

Premio Oscar 2010 come Miglio Film Straniero

Cinema, scrittura e realtà. Il segreto dei suoi occhi gioca sul continuo intersecarsi di questi tre piani, narrando la storia di Benjamín Espósito (Ricardo Darín, Nove Regine, Il figlio della sposa), un agente federale in pensione che decide di scrivere un romanzo su un crimine che venticinque anni prima aveva cercato di risolvere. Ripercorrendo i luoghi della memoria, Benjamín torna a Buenos Aires dopo dieci anni di esilio volontario e rincontra Irene (Soledad Villamil), all’epoca segreteria del tribunale.

Insieme ricordano l’assassinio che nel 1974 sconvolse l’opinione pubblica argentina e che li impegnò in anni di indagini. La stessa macchina da scrivere usata per redigere i verbali in ufficio ritorna nel presente di Benjamín che ricostruisce in un romanzo l’omicidio di Liliana Morales, trovata nuda e seviziata nel suo talamo nuziale. La cronaca dei fatti di allora si mescola con l’amore mai dichiarato di Benjamín per Irene, smorzando i toni noir della pelliccola.

Risulta davvero difficile ingabbiare in una sola etichetta questo film, che da scene thriller passa con eleganza alla commedia grazie al personaggio senza dubbio più riuscito di tutta la storia, il fido braccio destro di Benjamín, Sandoval (Guillermo Francella). Prendendo in giro il ruolo di comprimario dei vari polizieschi, questo buffo Dottor Watson argentino mostra dietro gaffe e sketch esilaranti tutta la bellezza di un’amicizia incondizionata. Ma proprio ripensando alle avventure con Sandoval, Benjamín si rende conto di come i ricordi siano spesso una rivisitazione personale e romantica del passato. Eduardo Sacheri, autore del romanzo da cui è stato tratto Il segreto dei suoi occhi, scrive a proposito che “è difficile scindere il ricordo dal ricordo del ricordo”, un gioco di parole un po’ contorto per spiegare come l’animo umano sia portato a rielaborare i fatti secondo le emozioni e non secondo oggettività.

I dialoghi riportano fedelmente l’ottima prosa di Sacheri, riuscendo nella difficile impresa di trasporre nel mondo del cinema la magia della parola scritta. Ottima anche la fotografia, con un gusto retrò che ricorda i vecchi noir e i colori caldi tipici del Sud America. La macchina da presa gioca con i primi piani dei personaggi, i trasparenti e gli interni con tutta l’attenzione di un maestro come Juan José Campanella, noto ai più per aver diretto vari episodi di Law&Order e Dr. House. Con molta probabilità, è però il finale imprevedibile e imperdibile ad aver favorito il film nella corsa all’Oscar come migliore pellicola straniera del 2010.

Voti

  • Effetti visivi : 8
  • Regia : 8
  • Audio : 8
  • Storia : 8
  • Character : 9
  • Apprezzamento Personale (A.P.) : 8
  • Voto complessivo : 8