ilariabu

3 minute read

Titolo Originale: Source Code
Anno: 2011
Nazione: USA
Genere: Techno-thriller
Durata: 93′
Regia: Duncan Jones
Cast: Jake Gyllenhaal, Michelle Monaghan, Vera Farmiga
Data di uscita cinematografica: 29 Aprile 2011 (ITA), 1 Aprile 2011 (USA).
Produzione: The Mark Gordon Company Vendome Pictures
Distribuzione: 01 Distribution

Professionalità vorrebbe che si recensisse un film che si è visto con attenzione, dal primo all’ultimo minuto. Occhio critico, soglia attentiva al massimo e isolamento totale da tutto ciò che potrebbe distrarre la visione: questi i principi essenziali per poter stroncare o incensare una pellicola da “vero giornalista”.

Onestà vuole invece che io confessi di aver visto Source Code per 1/4 con gli occhi chiusi e per i restanti 3/4 commentandolo con i miei vicini di poltrona, tra sbuffi di noia e risatine ironiche.
Ma se un film non cattura totalmente la tua attenzione facendoti immergere completamente nella trama, bè, già questo è un chiaro indice della non-riuscita della pellicola.

In realtà Source Code ha degli spunti interessanti. Di per sé la storia è, sulla carta, avvincente: l’ufficiale dell’areonautica militare Colter Stevens (occhi di triglia-Jake Gyllenhaal, più incisivo nel capolavoro Donnie Darko) rimane ferito in missione e, ormai in coma vegetativo, viene letteralmente sfruttato per sventare attentati. Grazie al programma Source Code, Stevens può rivivere ad libitum gli ultimi 8 minuti di vita di qualsiasi persona e nel caso specifico di una delle vittime del primo di una serie di attentati a Chicago. Negli 8 minuti che gli vengono concessi ogni volta, Stevens deve comprendere chi ha piazzato la bomba sul treno in cui si ritrova catapultato, così da evitare un successivo attacco addirittura nucleare. E sempre in questi 8 minuti si ritrova nel corpo di Sean Fentress, insegnante pendolare insieme alla fascinosa collega Christina (Michelle Monaghan, Mission Impossible III). Quante volte l’ufficiale Stevens dovrà tornare indietro nel passato “nella forma di una realtà alternativa” per portare a termine la sua ultima missione?

Certo la ripetizione della stessa scena molteplici volte non rende dinamica la trama. Ma la pecca principale di tutto il film è che temi che potrebbero portare il film a un livello nettamente superiore (senso etico, eutanasia, lotta al terrorismo, logiche militari interne) non vengono sviluppati nel minimo modo. Si preferisce dare spazio alla liaison amorosa tra Stevens-Fentress e Christina piuttosto che giocare su suspense e predestinazione.

Definito dal regista Duncan Jones techno-thriller, Source Code tiene fede solo alla prima parte di questa etichetta, con un’ottima fotografia e un eccellente lavoro di post-produzione. Ma di thriller non c’è davvero nulla…

Fredda e trasparente come il ghiaccio il capitano Goodwin (Vera Farmiga, Tra le nuvole). Degno invece di nota Jeffrey Wright (007 – Casino Royale) nel ruolo del creatore del Source Code.

Voti

  • Effetti visivi: 9
  • Regia : 7
  • Audio: 7
  • Storia: 8
  • Character: 5
  • Apprezzamento Personale (A.P.) : 4
  • Voto complessivo : 5 ½