Samurai Champloo è un’anime d’azione che tratta dei Samurai, come si può intuire dal titolo. E’ un’anime di samurai intervallato a tempo di rap e musica moderna.
E’ una sperimentazione narrativa, a volte un pò dislessica, a volte quantomai soprendente e ironica.
Quello che stupisce, oltre alle incredibili animazioni di combattimento e alle sperimentazioni varie (a volte pazze) che vengono fatte, è il fatto che è un’anime che ti prende davvero. Ti trascina in un mondo totalmente fantastico (xchè è si vero che narra le storie di un giappone passato, ma comunque le narra con descrizioni totalmente fuori da quella che è la realtà ed inserendo elementi fuori tempo tipo il baseball e altre cose).
La struttura ricorda un pò quella di Cowboy Bebop (regia e sceneggatura dello stesso autore dopotutto) e cioè quella struttura “ad episodi” che non arriva mai al vero filone principale se non negli ultimi tratti dell’anime.
Saranno infatti (permettetemi il mini-spoiler), solo gli ultimi 3 episodi a rappresentare la vera evoluzione della trama, il resto saranno solo dei passaggi molto saiyukiani che narrano avventure che possono durare un episodio o due, ma che comunque non mancano di affrontare (come d’altronde in Cowboy Bebop) tremi comici o molto tristi e che danno pathos alla struttura generale dell’anime.
La storia, dal suo canto è semplice. Banale a volersi dire, ma non è quella la forza dell’anima, quanto l’evoluzione dei personaggi e della loro avventura, le cose che incontrano in questo viaggio.
A fini puramente di cronaca la storia narra la ricerca da parte di una ragazza del “Samurai che profuma di girasoli”, ricerca aiutata da due improbabili compagni che però maestreggiano le tecniche di katana in maniera superba.
A fine show si può guardare tranquillamente indietro, senza pentirsi di niente. Nessun episodio è stato noioso, nessuno è stato realmente brutto, e le note irreali contribuiscono a spostare quest’anime dai “soliti” ai “notevoli”, staccando di un gradino molti altri, e risollevando notevolmente la votazione.
Il finale inoltre è adatto, semplice ma non banale. Rispecchia una mentalità e un significato che si raggiunge piano piano durante tutta l’evoluzione dell’anime e che non lascia amaro in bocca, ma solo una sensazione girovaga quasi da vagabondi.
Animazione : 8 1⁄2
Audio : 7-
Storia : 7
Character : 7-
A.P. : 8
Voto Complessivo : 8
La frase: “Se esce testa ve ne potrete andare dove volete, ma se esce croce mi seguirete fino in fondo, ok?”
Andrea (sdl)
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