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Harry Potter – Da 0 a 6
All’inizio, probabilmente, era solo un’idea, un qualcosa che si posizionava con difficoltà tra il nulla ed il forse. Questo, probabilmente era Harry Potter e la sua saga, all’interno dell’imbiasimabile mente di J.K. Rowling.
Adesso invece sono 6, i libri usciti.
Da 0 a 6 quindi, il passaggio del successo.
Ma dove risiede tutto il successo che questa saga, ancora inconclusa e che dovrebbe avere termine con il prossimo libro, ha avuto e continua ad avere in maniera sorprendente?
Harry Potter nasce come libro per ragazzi, è vero, se ne sente l’atmosfera, lo stile, l’ingenuità, nei primi tre libri : “La pietra filosofale”, “La camera dei segreti”, “Il prigioniero di Azkaban”.
Se ne comprende appieno la visione infantile, lo stile semplice ed immediato, la “cortezza del racconto”.
Ciononostante i primi tre libri scorrono. Scorrono bene, anche per un’adulto, perchè, in fondo, la storia è ben orchestrata, e sebbene abbia qualche infantilismo, non la si può certo biasimare.
In tre libri il piccolo ragazzo prodigio matura, cresce, passano tre anni, e si entra nell’adolescenza.
E’ dal terzo libro in poi infatti che la saga sarà “rivoluzionata”. Lo si vede dalla grandezza dei libri, ormai non più affrontabile da un bambino, lo si vede dalle fini stesse dei libri.
I primi tre libri, se li apprezzavi, ti lasciavano quell’inconfondibile sorriso di soddisfazione alla fine, quel cuore sollevato e quel desiderio di ottimismo raro a molte persone.
I restanti tre usciti no.
Piano piano che la storia si sviluppa, i libri diventano cupi, con temi più maturi. E alla fine di ogni storia si avrà quella triste malinconia che ti sa cullare e rattristire.
Così, con i seguenti “Il calicie di fuoco”, “L’Ordine della Fenicie” e l’ultimo “Il principe mezzosangue”, la saga compie passi avanti, mostrando la tristezza di perdere compagni e amici. I dolori delle perdite, i primi amori.
La critica è forse di tendere a “maturizzare” troppo i personaggi, mostrandoli capaci di ragionamenti e comportamenti fin troppo affinati e calcolati a volte.
Il modo di scrivere è sempre il solito, semplice ed immediato, nato per incentrarsi sulla storia e non sui cavilli tecnici della scrittura.
Ed il risultato finale è quello che ci si potrebbe immaginare. La saga è bella, splendidamente architettata e realizzata. Forse, come giustamente descritto da altri, “Troppo incentrata su potter & compagni”, lasciando poco spazio ad una maggiore introspezione nei caratteri di altri personaggi.
Ma dal mio canto penso che tutto sia stato fatto per mostrare il necessario, visto quasi sempre da Harry, riducendo al minimo le parti “esterne” alla sua vita, lasciando quindi il lettore la possibilità di imparare come lui impara, di sentire i limiti della propria conoscenza.
E si abbandona ormai la storia per ragazzi, se invece non fosse così, mi domando, e mi auguro, se Harry Potter non riesca a fare quello che nessun altro libro è riuscito a recuperare : Il desiderio della lettura nei più giovani.
Così, con questa speranza dò il mio voto a questa saga inconclusa, per ora :
Storia : 8 1⁄2
Character : 7 1⁄2
Originalità : 8
A.P. : 8 1⁄2
Voto Complessivo : 8 1⁄2
Andrea (sdl)
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