Genere : AOR / Melodic Rock
Come facciano i Journey a continuare a sfornare musica così al passo coi tempi, così travolgente, così semplicemente melodica, forse non lo sanno neanche loro, ispirati da chissà quali muse.
Così, nel 2002 decidono di tirare fuori un’altro disco (ed è dal ‘73 che lo fanno, e direi, per qel che ho sentito, anche discretamene bene), un’altro disco che rappresenti l’evoluzione di questo gruppo, ed eccoci di fronte ad Arrival. Un disco Rock di ottima fattura, con una musica raggiante, solare, trementamente coinvolgente.
Di loro ho ascoltato per ora solo gli ultimi due CD, ma mi appresterò a fare un buono studio della loro musica. L’ultimo : Generations, segue la scia moderna ed affascinante di Arrival, concedendosi però una musica un filo più orientata al rock leggermente più duro, senza mai strafare.
Le canzoni di questo CD sono un’ottimo intreccio tra musicalità rock e pop, non sfociano mai nel ripetitivo anche se, probabilmente, qualche blocco di note sa già di usato da altre parti.
Bisogna dire che, melodicamente parlando, i Journey non riescono a peccare. Il loro album è una costruzione di carte che non cade neanche davanti al migliore dei venti.
Si passa da canzoni solari e coinvolgenti come “Higher” a canzoni più dure come “All the things I love about you”. E’ un’album che non dimentica l’amore come base dei sentimenti, e molte sono le canzoni ad esso dedicate.
Ottimi i pezzi di chitarra, niente male le vocals.
Un album che si lascia ascoltare talmente bene da stupirvi. E si lascia riascoltare altrettanto perfettamente, senza mai stancare della musica, per la sua etereogeneità e piacevolezza.
Tecnica : 7
Originalità : 7–
A.P. : 7 1⁄2
Voto Complessivo : 7–
Andrea (sdl)
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