Trans-Siberian Orchestra è un progetto alquanto particolare partito da alcune delle menti che costituivano i savatage.
L’idea di fondo è quella di creare delle musiche “natalizie” con interpretazioni più attuali, raccogliendo anche personaggi non indifferenti per le varie parti.
A titolo informativo tale gruppo ha ricevuto, nei luoghi dei tour e piano piano ad espansione, una quantomai interessante popolarità. Tutto considerando che non c’è stata alcuna grossa pubblicità di alcun tipo.
E questo può dare già un’idea di cosa ci aspetta davanti.
Partiamo da un fatto : “The Lost Christmas” è un prodotto di una qualità eccellente. Come composizione e come performing. Più cantanti sono stati scelti per cantare le varie parti, e così via discorrendo per ogni piccolo pezzo musicale.
L’album spazia tra una varietà di generi non indifferenti, subendo influenze jazz, jam, gospel, e quant’altro. Tutte ben amalgamate in quest’opera natalizia.
Il tocco dei “savatage” si sente ed è ancor più forte in alcuni punti dove si sente la presenza dell’intera idea partorita probabilmente nelle vicinanze dell’album “Dead winter dead” (RIcordate “Memory”? o “Christmas Eve”?).
L’album è caratterizzato da forti parti strumentali, accompagnate a volte da canti di bambini, o da voci quantomai adatte alla scelta.
Quello che l’album è capace di trasmettere è un senso di potenza, di grandezza, di majesty per usare un termine anglofono, quantomai adatta all’ambientazione del natale, dove ogni sentimento è un pò sensibilizzato ai nostri occhi.
Ma il risultato è sorprendende. A parte qualche canzone un pò più sottotono rispetto ad altre, alcune sono delle vere e proprie perle musicali.
Si prenda come esempio la bellissima “For the Sake of our Brother”, con una voce che lascia sognare già da sola.
O come non citare il tremendo “Christmas Canon Rock”, dove la vocalist da prova di una purezza vocale fuori scala, o la intro strumentale, che non smette mai di appassionare?
La cosa più bella, è che quest’album piace anche a chi, generalmente, non apprezza generi più “duri” quali il metal. Questo perchè le musiche sono morbide, nonostante l’uso a volte di pezzi di chitarra notevoli.
Sia che siamo credenti, sia che non lo siamo, quest’album non può lasciarci totalmente indifferenti davanti all’imponenza della musica e delle sensazioni che riesce a riprodurre. E mi vengono i brividi al pensare solo a vedere il live di una cosa così. Dev’esser spettacolare. Un peccato che attualmente non ci siano date per il mercato italiano.
Insomma, un cd che mi ha stupito davvero.
Bello, profondo e con una qualità tecnica assolutamente incontestabile.
E anche se probabilmente lontano dai periodi natalizi sarà dura ascoltare per intero tutto l’album, è un’album che non finirà per essere dimenticato e che tornerà volentieri, anno dopo anno, natale dopo natale, a farvi sognare un’altro pò.
Tecnica : S.V.
Originalità : 8
A.P. : 8
Voto Complessivo : 8
Andrea (sdl)
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