Il film lo conoscerete tutti… il libro forse no!
Fight Club è il secondo romanzo scritto dallo scrittore statunitense Chuck Palahniuk, ma è stato pubblicato per primo visto che tutti gli editori avevano rifiutato il suo esordio “Invisible Monsters” in quanto “troppo disturbante”. Palaniuk “la prese bene” ed iniziò a scrivere il suo nuovo romanzo con il dichiarato intento di andare ancora oltre. Possiamo dire che ci sia riuscito appieno.
La trama ruota intorno ad un protagonista del quale non viene mai nominato il nome, e al suo rapporto con il misterioso Tyler Durden, sorta di moderno guru, nichilista e radicale, che predica ed auspica la distruzione della moderna civiltà ed il ritorno ad un deserto primigenio. Tyler, insieme al protagonista, inventa così i fight club, dove la gente comune può scontrarsi in combattimenti clandestini per prendere coscienza di ciò che sono realmente. Ben presto questi fight club diventano una sorta di società segreta perfettamente organizzata, quasi una setta inquadrata militarmente, che cerca di minare alle fondamenta la civiltà partendo dal basso, anche dalle piccole cose, con “scherzi”, disinformazione, aggressioni mirate etc. E mentre Tyler sembra sempre più sfuggente e pare scomparire dalla circolazione, il protagonista si vede sfuggire la situazione di mano…
Fight Club è un romanzo che disturba a più livelli. Per la trama, durissima e senza speranza, piena di personaggi spesso solo abbozzati e quasi caricaturali. Per la filosofia nichilista ed autodistruttiva che lo pervade. Per le critiche anarcoidi alla società. Per lo stile di scrittura postmoderno, composto da periodi brevissimi, ripetizioni, frasi semplici e dialoghi incisivi. Insomma… non è il romanzo che sarebbe piaciuto a Charles Dickens, ma in qualche modo è diventato di culto e (soprattutto dopo l’uscita del film) ha segnato un’era. Si può amarlo, si può odiarlo, ma certo non lo si può ignorare…
Storia : 8
Character : 9
Originalità : 9
A.P. : 8
Voto Complessivo : 8.5
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