L’autore
Matteo Clemente. Architetto, nato a S. Giovanni Rotondo (FG) nel 1969. Progettista e direttore lavori in appalti pubblici e privati, ha studio professionale in Roma.
Insegna “Percezione e comunicazione visiva” presso la Facoltà di Architettura ValleGiulia di Roma La Sapienza, dove svolge attività di ricerca sui temi del disegno e la riqualificazione dei luoghi metropolitani degradati.
Autore del saggio: Estetica delle periferie urbane. Analisi semantica dei linguaggi dell’architettura spontanea, Officina Edizioni, Roma, 2005. Coautore di : Eliminazione barriere architettoniche. Progettando per un’utenza ampliata, DEI, 2004; Percezione e comunicazione visiva dell’architettura, Officina Edizioni, Roma, 2003.
Note di Copertina
Ristrutturare casa è uno dei passaggi fondamentali dell’età adulta. No, non un’esagerazione: la casa dei sogni è, prima ancora di essere realizzata, il luogo ideale di tutti i nostri desideri, l’isola che non c’è, il paradiso terrestre in cui essere finalmente noi stessi. Piccola, grande, al centro della città o in campagna, l’importante è che rispecchi il nostro carattere e le nostre esigenze. E chi, meglio di un architetto, può interpretarle? Tra il committente e l’architetto si instaura un rapporto speciale, affidargli la nostra casa è come andare in analisi (transfert e controtransfert compresi)…
Un vademecum utilissimo e dissacrante per chi è in procinto di ristrutturare casa, per chi è reduce da questa affascinante ed estenuante avventura, per i recidivi e per tutti quelli che sognano o temono di intraprenderla. Ma anche un saggio colto e ironico sull’architettura, l’estetica e l’arte in cui l’autore ci racconta esperienze, passione, gusti e la dedizione per il suo lavoro. Quasi una vocazione.
Commento Personale
“Che strano titolo!”, cos’altro avrei potuto pensare una volta entrato in libreria ed aver notato questo libro impilato, con molti suoi simili, su di uno scaffale.
Spinto dalla curiosità lo prendo, lo apro, lo sfoglio e noto che, al contrario di quanto pensassi, l’autore è un architetto.
Meraviglia, stupore, poi in un attimo mi diviene chiaro che il mondo non sta andando alla rovescia e che lo scrittore non è impazzito, ma che si tratta solamente di un libro umoristico.
“Lo compro!”
Il tema trattato principalmente concerne i lavori sugli ambienti interni, come si evince anche dal sottotitolo “Guida pratica alla ristrutturazione della casa senza prendersi l’ulcera”; un settore assai sviluppato anche se ritenuto, erroneamente, di importanza minore rispetto all’edificazione in genere.
Il metodo con cui Matteo Clemente, l’autore, affronta l’argomento nel susseguirsi nelle pagine è brillante e divertente. Riesce a vagare nei settori più astratti dell’architettura con modi e metodi comprensibili anche dal meno esperto in materia, in un susseguirsi di battute e citazioni, accompagnate da racconti di avvenimenti reali e non.
Così, anzichè finire totalmente nell’umorismo, ci si trova a discutere di estetica contemporanea, di questioni di cui la società moderna ha smesso di occuparsi negandone il diritto anche all’architetto (come lo stesso Clemente riporta nella sua Prefazione “Post-fatta”), rivendicando così ciò che è stato tolto a questa figura professionale, senza mai apparire esclusivamente di parte.
Nello scorrere delle pagine si viaggia attraverso l’iter che accompagna la ristrutturazione di una casa: immaginare la nuova “opera” e sentirsi in un sogno, comprare riviste a tema, ricorrere all’architetto discutendo con lui i vari punti, vedere il progetto in fase di costruzione e costantemente in evoluzione, cogliere l’arrivo delle varie figure professionali che entrano in gioco, sentire che tutto questo sta entrando profondamente nella nostra vita, godersi il gran finale!
Una sorta di guida per “l’avventura della ristrutturazione”, adatta a chiunque voglia intraprenderne una, che evolve riportando sempre “momenti di vita vissuta” o semplicemente storielle più che realistiche, basate sulla conoscenza approfondita che lo scrittore ha del suo mondo (indimenticabile il racconto del condomine che, trovando un disegno fatto per lui dall’amico architetto, si fa aiutare dal portiere per compiere l’opera e finisce per passarne di tutti i colori).
Così, per ogni punto, una critica. Si classificano le varie tipologie di architetto, ingegnere, imprenditore edile, elettricista, operaio, pittore, idraulico e così via, trovandone sempre i punti forti e quelli deboli (i secondi molto più spesso). Le ultime pagine riportano una vera sorta di elenco da vocabolario con ironiche definizioni su figure professionali ed elementi architettonici (es. tramezzi e “tramezzini”).
Talvolta lo scrittore si lascia un po’ andare e l’argomento che va trattando in quel momento, ammettiamolo, assume un aspetto più professionale e meno adatto a chi non possiede competenze specifiche (non per questo incomprensibile dal lettore non esperto in materia), ma diviene allo stesso tempo un modo per apprendere.
Non si tratta certo di un trattato d’alto livello, come potrebbero essere altri scritti dello stesso autore, ma indubbiamente una lettura divertente.
Impossibile che non riesca a strapparvi qualche risata o sorriso durante la lettura, assolutamente consigliata a tutti quanti!
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Pertinenza con la materia : 8
Capacità di Comunicazione :7 1⁄2
A.P. : 7 1⁄2
Voto Complessivo : 7 1⁄2
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