Titolo: Lost
Emittente americana: ABC
Stagione: 5
Episodi: 17
Siamo finalmente arrivati anche qui. Alla conclusione della penultima stagione di Lost.
Già, perchè Lost si concluderà con la sesta ed ultimissima serie (e forse,con un film che rappresenterà il finale).
Questa quinta stagione invece, è stato il tentativo di uscire dai risultati un pò più scadenti della quarta, rispetto alle altre. Nello scrivere tutto ciò non riesco a non fare un paragone con Heroes, anch’esso uno show che tenta disperatamente di rianimarsi da solo, a volte con dubbi risultati.
Dopo aver scoperto alla fine della quarta stagione il modo in cui i protagonisti se ne sono andati dall’isola, terminano i flashforward e ci stabilizziamo su due presenti contigui. Quello di chi è rimasto sull’isola, e quello di chi se ne è andato.
E la prima rivelazione che viene mostrata è proprio questa. Con l’azione compiuta da Ben i rimanenti dell’isola stanno iniziando a saltare attraverso vari periodi temporali, con non poche conseguenze.
Questa quinta stagione è molto diversa da ciò che vi potreste mai immaginare vedendo la prima stagione di Lost. Soffre di grandi pecche che forse gli sceneggiatori hanno realizzato troppo tardi. Durante le 17 puntate si ha l’impressione di una rincorsa ai ripari, per tappare alcuni buchi necessari all’evoluzione della storia.
Dopo la scoperta morte di John Locke, i rimanenti nel mondo “di tutti i giorni” sono disorientati, e l’unico che sembra sapere cosa fare pare Ben, ormai personaggio chiave di tutta la serie.
Le sfaccettature dei protagonisti durante le 17 puntate vanno a rendersi mere copycat (fotocopiature) di scene pseudoeroiche fatte su basi irrazionali.
Tra l’altro le prime 9 puntate (l’ottava è il vero punto di rottura nella serie. Quello dove capisci che le cose stanno per cambiare) sono quanto di più lento e noioso si possa immaginare, soprattutto nel contesto di una serie come Lost. Sebbene inizialmente vengano risolti alcuni misteri si parla veramente di briciole.
Dalla 9 in poi la serie inizia finalmente a prendere molto tiro, i segreti vengono spiegati sempre di più. Si scoprono decine di cose sull’isola, sui suoi abitanti. Complice anche l’assurda connotazione temporale che poi verrà a divenire lo status base della storia.
Grandi assenze della prima parte sono le puntate dedicate ad un personaggio. State comunque tranquilli che diverranno meno “abitudinarie” rispetto alle serie precedenti, ma saranno comunque presenti, soprattutto verso la fine.
Altro grosso difetto della serie sono i protagonisti. Il vero paradosso di tutto è che in questa serie Jack, Kate, Sawyer, sono scialbi. Inutili, piatti, indefiniti. Veri elementi di interesse per la visione sono invece Faraday, Miles, Ben, Richard (se vi state chiedendo “chi?” vi rispondo “Quel Richard”), Charles Widmore. Più ci si muove avanti e più questi personaggi divengono interessanti, con le loro trame e storie.
E’ un peccato che sia servito il 60% della serie per arrivare alla parte utile, o che i protagonisti siano diventati così futili. E’ un peccato perchè ci si potrebbe aspettare di meglio, ma a conti fatti non ci si può neanche lamentare. Le ultime puntate danno soddisfazione nonostante sembrino una corsa contro il tempo degli sceneggiatori. E tutto sommato alla fine della 17esima puntata avrete davvero voglia di capire cosa diavolo succederà nell’ultima serie.
Per questo, sebbene con qualche grossa insufficienza (una anche per gli effetti speciali, a volte mediocri, altre volte buoni), si può dire che questa serie sia ancora Lost, quella dei misteri e dei colpi di scena.
Effetti visivi : 6 1⁄2
Audio : 6
Storia : 7 1⁄2
Character : 6 (4 per i vecchi personaggi, 8 per i nuovi)
A.P. : 7
Voto complessivo : 6 1⁄2 ( 5 1⁄2 per la prima parte. 7 1⁄2 per la seconda)
Andrea (sdl)
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