Titolo: Antichrist
Regista: Lars von trier
Anno: 2009
Attori: William Dafoe, Charlotte Gainsbourg
Genere: Horror/Thriller (V.M. 18)
Quando fu annunciato con il trailer, il film Antichrist dava già un’idea di cosa stava per succedere. Ed il regista Lars Von Trier (già autore di Dogville, Le cinque variazioni) probabilmente si aspettava già un pubblico violentemente diviso tra chi apprezzava il film e chi lo detestava per intero.
Antichrist è un film che fa discutere, ed è forse anche in quest’ottica estrema che Lars Von Trier l’ha creato. E lo stesso titolo rimane un’incognita da interpretare durante la visione del film (sempre che riusciate ad arrivare in fondo).
Lars von trier, si sa, è un regista poco convenzionale. Anni fa creò il Dogma95, un’idea per preservare il buon cinema, rifiutando ad esempio effetti speciali ed altre cose. Col tempo il dogma cadde, ma questo non risparmiò il regista da fare scelte molto conservatrici o innovative (il paradosso è dato dal fatto che, in effetti, Lars è innovativo, soprattutto nei confronti della scarna regia del cinema Holliwoodiano).
Antichrist è il tentativo di fare un Horror. Tentativo assolutamente particolare ed originale a partire dal casting stesso. Solo due attori (e non è una battuta) per l’intero film. Non ci sono intromissioni o altre voci.
Lo stesso film, se si escludono le scene di apertura è chiusura, non contiene alcuna colonna sonora se non quella dei rumori artefatti e di suoni naturali. Nient’altro.
Se il dogma è morto, Lars von trier ne usa a suo piacimento le regole per enfatizzare il proprio lavoro.
Il film vi si aprirà con una scena a rallentatore della durata di circa sei minuti. In questi sei minuti capirete perchè la regia di un film di massa non sarà mai così tanto bella. C’è un distacco incolmabile nella qualità di quella regia che non riuscirete a capacitarvi.
Questi sei minuti, sono il cosiddetto prologo, e già vi faranno capire che non verranno risparmiati i genitali in bella vista degli attori. Fatevene una ragione. Questo non è un porno, ma di sicuro è un film anticonvenzionale sia nel tipo di violenza mentale e fisica che vi mostrerà, sia nelle parti del corpo umano che non si vergonerà di mettervi in bella vista.
Il prologo è anche la base della storia (a sua volta divisa in 3 capitoli). Mentre i due protagonisti stavano facendo l’amore il figlio cade involontariamente dalla finestra e muore. Mentre lui (William Dafoe) supera il dramma, la moglie (Charlotte Gainsbourg) cade in una profonda depressione. Contrariamente a quanto si potrebbe immaginare, il marito (psicologo) decide di curarla in vari modi, raggiungendo poi come unica soluzione quella di tornare nel posto che lei teme di più, la foresta di Eden.
Il film scorre un pò lento, ma sa davvero inquietare. Il regista riesce a mischiare tanti elementi, alcuni simbolici (I tre animali, il cervo la volpe ed il corvo, forse segno delle 3 fasi di una vita: nascita morte e resurrezione), altri tesi solo a tirare il filo della paura (gli intermezzi dei rovi illuminati dal sole con le ombre che si muovono sanno davvero incutere terrore), altri ancora violenti al limite della tortura. In tutto questo poi c’è un filo conduttore che è la natura umana unita al male. Sia chiaro che qui non ci sono poteri sovrannaturali od esseri sovrannaturali. Il male di cui si parla è umano in tutto e per tutto, ed è parte della pazzia a cui assisterete e che in alcune scene vi farà davvero senso.
Non vengono risparmiate infatti scene davvero crude, alcune anche condite da un incrocio malato tra eros e thanatos, unione che però risulta davvero naturale e spontanea nel contesto.
Magistrali le interpretazioni degli attori. Grandissimo Dafoe che in ogni momento mostra la sua bravura, stesso vale per la Gainsbourg, perfetta nel suo ruolo.
Bellissima anche la regia, sempre all’altezza del regista (Sebbene non sia stato lui a girare fisicamente dietro la camera a causa della sua depressione).
Alla fine del film, rimarrete un pò così. Potrete sbraitare oppure riflettere su ciò che avete visto. E’ un film che fa questo effetto: vi colpisce.
Io, personalmente, più ho riflettuto sul film e più l’ho apprezzato. Se avessi scritto questa recensione subito dopo averlo visto sarebbe stata molto peggiore. Ma il tempo fa capire (e vedere) molte cose. Tra cui la bellezza di questo film.
NB: Unica nota negativa è il doppiaggio italiano. Bravi i doppiatori ma a volte ho sentito le voci come troppo fuori dal contesto.
Effetti visivi : 7
Regia: 9
Audio : 7
Storia : 7
Character : 9
Apprezzamento Personale (A.P.) : 8
Voto complessivo : 8
Andrea (sdl)
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