Titolo Originale: Californication
Genere: Commedia
Anno: 2007-in produzione**
Durata Episodio:** 30′
**Stagioni: 3+
Episordi:** 36+**
Nazione:** U.S.A.**
Sito Ufficiale:** http://www.sho.com/site/californication/home.do
Cast: David Duchovny, Natascha McElhone, Madeleine Martin, Madeline Zima, Evan Handler, Peter Gallagher, Embeth Davidtz, Kathleen Turner
****Ideatore: Tom Kapinos
Produzione: Tom Kapinos, David Duchovny
Network: Showtime
Come ogni Autunno su Showtime ripartono le serie più succulente.
Il network via cavo,con i suoi prodotti esclusivamente fuori dall’ordinario, ci delizia con serie del calibro di Dexter, Weeds e appunto Californication, riscontrando con tutte e tre un alto gradimento di pubblico e la più svariata critica.
Californication, giunto alla fine della sua terza stagione, consolida sempre di più il rapporto di collaborazione con la rete, trovando conferma già per una quarta.
Duchovny, protagonista indiscusso e piedistallo della serie, col tempo è riuscito a inserirsi appieno nel suo personaggio, donando qualcosa di personale e reale, idolatrando la persona di Hank Moody a leader indiscusso del pubblico adolescenziale e non.
La terza stagione riparte da dove ci aveva lasciato la seconda.
Hank, rimasto solo a Los Angeles con la figlia Becca, trascorre le sue giornate tra le faccende casalinghe e i rigorosi obblighi da padre, trovandosi spesso e volentieri incespicato in qualche relazione sessuale inappropriata senza troppe pretese o senza troppi impegni.
Karen, la sua “donna formale“, nel frattempo, è a New York per impegni lavorativi e Hank, convinto della “libertà” coniugale lasciatagli, si incespicherà in tresche di ogni tipo, convinto della propria fedeltà emotiva alla sua bella principessa.
Oltre a ciò lo scrittore è in serie difficoltà lavorative, non trovando nuove ispirazioni per scrivere e vedendo i soldi della sua ultima pubblicazione esaurirsi rapidamente. Per un fortuito caso, il beffardo destino entra in azione, all’autore verrà offerta una cattedra al college della figlia, dove sarà impegnato a insegnare l’arte della scrittura ad adolescenti sicuramente poco propensi, senza poi contare la scarsa abilità di Hank di interagire seriamente con le persone.
Parallelamente alla vita di Hank si ha il solito quadro sulle disavventure di Charlie Runkle, amico fidato e agente dello scrittore. Novità in questa terza stagione è la caratterizzazione più profonda del personaggio, che da semplici sviluppi paralleli o laterali, questa volta subisce una grande introspezione caratteriale, atta alla rivalutazione dell’uomo e della persona nell’ambito della serie tv.
Questa stagione come tematiche ha la relazione tra Hank e la figlia Becca, la quale, rinchiusa in un circolo di cambiamenti data la sua adolescienziale età e la difficile situazione familiare, non riesce a trovare un equilibrio di stabilità con il padre.
Per contro Moody si scontra continuamente con la sua inabilità nell’essere padre, tentando severamente di elargire i più giusti e corretti comportamenti umani, ma mostrandosi al contempo un pessimo esempio di vita, prendendo tutto con relativa leggerezza e subendosi le conseguenze di tutte le sue cattive azioni.
La serie è molto costante nei suoi episodi, rappresentando in maggior modo la routine quotidiana di padre e figlia e tutte le disavventure che vanno loro incontro. A tratti può apparire noiosa e scontata fino al raggiungimento, intorno al finale, di episodi totalmente sconnessi e a dir poco inutili.
Tutto ciò è voluto probabilmente per dare più introspezione alla serie, cercando di valicare quel limite di sesso e alcol che Californication non aveva mai oltrepassato nei primi 24 episodi. Come si sa, per avere un’evoluzione e una conferma di pubblico per i successivi mesi, bisogna tirare dentro un’evoluzione caratteriale dei personaggi e la mossa attuata dagli sceneggiatori era la più prevedibile e funzionale.
D’altro canto però, in ambito di logica, non riesco a capire come il personaggio di Hank Moody sia regredito così mentalmente dalla stagione precedente. Se prima si era eretto a eroe dell’amore e a conquistatore della sua principessa, qui sembra un’altra persona, un uomo che prende tutto con leggerezza e non ha a cuore niente di niente nella sua vita, se non il sesso e l’alcol.
Il nuovo Hank, sempre stordito, perso e ubriaco ci dice relativamente poco e credo possa andare da poche parti in questa condizione. Serve un rinvigorimento del protagonista principale , la vervè da stronzo castigafemmine ha oramai raggiunto il suo limite e probabilmente un’evoluzione intellettuale renderebbe Californication un vero prodotto di serie A.
Voti
- Effetti visivi : 6.5
- Regia : 7
- Audio : 6.5
- Storia : 6+
- Character : 6.5
- Apprezzamento Personale (A.P.) : 6.5
- Voto complessivo : 6.5
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