Titolo Originale: Inglourious Basterds**
Genere:** Azione, Guerra
Anno: 2009
Durata: 148′
Regia: Quentin Tarantino
Nazione: U.S.A.
Sito Ufficiale: http://www.inglouriousbasterds-movie.com/
Data di uscita: 21 Agosto Dicembre 2009 (USA), 2 Ottobre 2009 (Ita)
Cast: Brad Pitt, Christopher Waltz, Eli Roth, Michael Fassbender, Diane Kruger, Daniel Bruhl, Til Schweiger, Mèlanie Laurent, B.J. Novak, Samm Levine, Jacky Ido, Mike Myers, Gedeon Burkhard, Maggie Cheung, Cloris Leachman, Julie Dreyfus, Rod Taylor, Martin Wuttke, Sylvester Groth, Enzo G. Castellari, Harvey Keitel (voce), Samuel L. Jackson (voce)
Sceneggiatura: Quentin Tarantino
Produzione: The Weinstein Company, Universal Pictures, A Band Apart, Lawrence Bender Productions, Studio Babelsberg
Soggetto cinematografico: Quel maledetto treno blindato (titolo americano: Inglorious bastards) di Enzo G. Castellari
Distribuzione: UIP
Quentin Tarantino partorisce, dopo 10 anni di gestazione, la pellicola più importante della sua vita.
Inspirato e omaggio diretto al film “Quel Maledetto Treno Blindato” del Maestro (come lo chiama Tarantino) Enzo G. Castellari, il quale titolo americano era proprio Inglorious Bastards, il regista crea qualcosa di veramente unico, fuori dei canoni del cinema ordinario, ma sempre fedele alle sue più attuali produzioni.
Se vogliamo confrontarlo con i suoi precedenti lavori possiamo indicare Inglourious Basterds come una sorta di fusione cinematografica tra Kill Bill e Grindhouse, prendendo solo le miglior cose dai due e mescolando il tutto con la sua passione e con il cuore; dando alla luce un prodotto difficilmente giudicabile e altamente controverso.
La trama è divisa in due filoni storici contemporanei, ognuno con i propri protagonisti ma tutti accomunati dai medesimi obbiettivi e ideali; fisicamente lontani ma in continuo avvicinamento, fino al raggiungimento di un finale congiunto.
Seconda Guerra Mondiale; siamo nella Francia occupata dai nazisti, negli anni in cui Hitler aprì la caccia spietata agli ebrei.
Shosanna Dreyfus (Mèlanie Laurent) è una giovane ragazza ebrea che assiste alla cruenta uccisione di tutta la sua famiglia, per mano del famigerato Colonnello delle SS, Hans Landa (Christopher Waltz), riuscendo però, in una miracolosa fuga dalle grinfie dei soldati, nascondendosi, negli anni a venire, da una lontana zia francese, sotto la fittizia identità di una proprietaria di un cinema popolare francese.
Nel contempo un manipolo di soldati ebrei, i “Bastardi senza Gloria“, capeggiati dal carismatico Tenente Aldo Raine (Brad Pitt – Il Curioso Caso di Benjamin Button, Fight Club, Burn After Reading), danno vita alla loro missione di infiltrazione nei territori controllati dai Hitler, con l’unico scopo di uccidere ogni soldato nazista che incontrano, causando loro più dolore possibile e collezionando lo scalpo delle teste nemiche come simbolo del loro passaggio.
Analiziamo il film per sommi capi.
La struttura e la regia sono i più classici del genere Tarantiniano; la sua oramai collaudata suddivisione in capitoli/atti (nel puro genere teatrale) dà modo ai due filoni storici un lineare e completo sviluppo a sè stante, delimitando, sapientemente, la forte differenza tra le parti, sia nel genere stilistico che dei contenuti, arrivando ad una magistrale fusione finale nell’ultimo atto della pellicola.
Tanto cruenta e movimentata, la parte dei Bastardi possiede deviazioni che sfiorano lo splatter e il violento, caratterizzandosi per la cattiveria e la foga dei propri protagonisti, viene intermezzata forse troppo spesso da eccessive scene di parlato, che rischiano un facile effetto di noia all’attenzione dello spettatore meno coinvolto. Per contro la seconda vicenda è più calma, fredda, quasi troppo pensata, dove l’anima della visione sono sicuramente le inquadrature sorde, lente e senza stacchi, con conversazioni che hanno a dir poco del gelido. Impersonificando poi nel volto della protagonista tutto l’odio e la rabbia degli ebrei verso il nazismo, Tarantino vuole suscitare un sentimento di disprezzo verso l’antagonista, il Generale Landa, rispondendo a tutto l’odio e l’antipatia con una spettacolare arroganza interpretativa da parte di Christopher Waltz.
Il film ricalca molto lo stile Tarantino inserendosi egregiamente nella tipologia di cinema popolare a cui egli sempre mira; definendosi come misto sui generis tra il cult Kill Bill e quel recente flop di Grindhouse, dividendo così la critica tra una valutazione che spazia da nuovo capolavoro cinematografico a scandaloso fallimento dell’era tarantiniana.
La pellicola rispecchia dunque tutta la personalità dell’eccentrico regista, somministrando, a giuste dosi, tutta la passione cinefila che cui egli sempre costruisce i suoi film, inserendo le più disparate e nascoste citazioni a b-movie e attori dell’epoca che fu, mescolati con i dialoghi lunghissimi, le inquadrature infinite, quel pulp e quella voglia di strafare che i protagonisti dei suoi film hanno tutti in comune.
Bastardi senza Gloria si rivela un putpourrì di situazioni, elementi e personaggi che, nel corso lineare degli eventi, mette in mostra troppo di se stesso, alternando avvenimenti che hanno del puro genio cinematografico a momenti di piatta e abissale noia, dilazionando così il tempo di visione ad un interminabile ciclo di ben 148 minuti.
Un grande apporto al film viene dato dal cast che, nonostante le numerose presenze e i vari cameo o piccole parti, riesce comunque ad apparire uniforme e ben studiato.
Brad Pitt nei panni del tenente Raine, esce molto dai canoni dei suoi classici personaggi, impersonificando un difficile e duro ruolo da protagonista, nel quale rivela tutto il suo talento camaleontico e istrionico, abilità costantemente offuscata negli anni dal proprio fascino e dalla bellezza del suo volto messa sempre in primo piano, dimostrandosi così quel grande professionista che in realtà è.
A brillare sopra lui però è l’internazionalmente debuttante Cristoph Waltz, perla di Tarantino scovata nelle piccole televisioni austriache, artefice di una magistrale prova interpretativa che riscuoterà sicuramente diversi premi e onoreficienze nei vari eventi d’elite del cinema d’autore.
Per il resto i numerosi attori che appaiono in piccoli personaggi si comportano come dovere, arricchendo semplicemente il film di volti noti o di simpatiche apparizioni (Vedi Myke Myers o Julie Dreyfus).
Bastardi Senza Gloria si nota eccessivamente come omaggio ai film d’autore, descrivendo una pura e semplice vendetta nazista costruita più su parole e discorsi, che su della giustificata e pura violenza, riducendo così al minimo le scene d’azione (ma sempre molto forti come è da Tarantino), rischiando troppo di lasciare un senso di ‘amaro in bocca allo spettatore più incerto o non amante del genere.
Tarantino divide pubblico e critica, costruendo un film che può solo o piacere o non piacere, lasciando “al massimo” lo spettatore meno consono in uno stato catatonico di stanchezza visiva che, scosso dalla durata eccessiva, non riesce a partorire un vero giudizio qualitativo.
Personalmente mi è piaciuto molto il film, ma preferisco non imporre il mio giudizio personale a tutti voi, questo perchè ****Bastardi Senza Gloria non è una pellicola giudicabile universalmente. Perciò mi limiterò solo a suggerirvi di guardarlo e apprezzare il grande lavoro e la grande passione che Tarantino ha impiegato, sperando solo in uno scambio di giudizi nei commenti a seguire per un confronto tra voi e noi su questo tanto chiacchierato film.
Curiosità
- Michael Madsen (Kill Bill, Le iene) ha rifiutato la partecipazione al film, affermando che Tarantino affida sempre a lui l’interpretazione di un personaggio perdente o sadico.
- Enzo G. Castellari compie un cameo nel film.
- Data la lunghezza dello script, Tarantino pensò inizialmente di dividere il film in due parti, come Kill Bill.
- Lo pseudonimo siciliano usato dal soldato Hirschberg in occasione della premiere cinematografica è Antonio Marghetti, chiaro riferimento al regista italiano noto per i numerosi film horror/splatter.
- Il luogo dove il Colonello Landa vorrebbe ritirarsi è un riferimento al libro Moby Dick.
- Le mani in primo piano nella scena in cui Landa strozza l’attrice ebrea von Hammersmark, sono in realtà quelle di Tarantino.
- La mini-pellicola che viene fatta vedere durante il film; “Orgoglio della Nazione”, è stata girata da Eli Roth che nel film interpreta L’Orso Ebreo.
- Quando i bastardi liberano Stiglizt in sottofondo c’è il pezzo musicale “La battaglia di Algeri”, riferimento all’omonimo film del regista Gillo Pontecorvo.
- Il nome del personaggio di Myke Myers, Ed Fenech è un chiaro riferimento all’attrice Edwige Fenech.
- Tarantino compie alcuni cameo anche apparendo come cadavere di un soldato nazista a cui viene tolto lo scalpo e in un filmato di propaganda nazista.
- Christoph Waltz ha vinto il premio come miglior interpretazione maschile al Festival del cinema di Cannes 2009 e miglior attore non protagonista ai Satellite Awards 2009.
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