Leggere un romanzo (breve) di quella che può essere considerata la seconda età dell’oro della fantascienza classica è sempre come fare un tuffo nel passato, a un modo di scrivere forse (sicuramente) più ingenuo ma senz’altro affascinante, a trame più semplici e coinvolgenti, anche a un approccio diverso alla materia, con una forma, appunto il romanzo breve, che oggi con la diversa situazione editoriale è praticamente sparito.
Il Pianeta dei Superstiti (presentato in questo numero di Urania Collezione insieme al famosissimo racconto capolavoro Quattro in Uno) è probabilmente il romanzo migliore di uno dei maestri della sf americana, Damon Knight, un romanzo anche coraggioso e se vogliamo “rivoluzionario” per l’epoca, visto che presenta gli umani non come la razza in espansione o come i classici eroi dello spazio, ma come un popolo di reietti, eredi di una civiltà che si è autodistrutta, divisi e costretti ad elemosinare un luogo in cui vivere da tutte le altre razze della galassia. E degli umani il romanzo presenta debolezze e divisioni, tra loro c’è chi vuole adottare misure estreme per tornare all’antica potenza e libertà, e chi invece vede in queste misure estreme un grosso pericolo per distruggere definitivamente il poco che è rimasto.
Un romanzo crudo, ben scritto, che rende bene l’idea di un popolo di profughi loro malgrado, una bella edizione, come al solito per la Collezione Urania. Più che consigliato, ma limiterei l’acquisto solo a chi conosce ed apprezza la sf classica (la prima edizione è del 1961).
Storia: 7
Characters: 7
Originalità: 7
A.P.: 8
Voto complessivo: 7+
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