Era dai tempi di video girl ai che non mi ricapitava più : Appassionarmi per uno Shonen (letteralmente “Manga per ragazzi (intesi uomini)” ) che parli di una storia d’amore e solo di quella.
E a dirla tutta non me lo sarei mai aspettato da un fumetto così. La prima volta che sono passato in fumetteria l’ho snobbato. La seconda invece ho detto “Proviamo”.
Ebbene, non me ne sono affatto pentito.
Densha Otoko è un fumetto semplice, lineare e tranquillo. Non è per niente innovativo, sappiatelo fin da subito. Ma finalmente è un fumetto d’amore dedicato al pubblico maschile che non cade nei soliti stereotipi quali :
Il protagonista è Circondato da orde di ragazze che sono innamorate di lui
Il protagonista è un demente e non si smuove da quel punto, ma tutte lo amano per questo.
ed infine : non ci sono le tettone.
So che per molte persone le tettone sono un requisito fondamentale per ogni fumetto, ma sappiatelo : su Densha non ci sono tette enormi. E anzi non c’è assolutamente niente di ecchi (provocante). Ma proprio nulla.
In giappone Densha Otoko è stato proprio uno strumento mediatico su qualunque forma di comunicazione. La storia infatti, è tratta da una storia vera, un pò leggenda metropolitana si potrebbe dire, di un ragazzo (il solito otaku/nerd) che a un certo punto in metropolitana (da cui il nome “Densha Otoko”, in italiano “Il ragazzo del metro’ “ decide di prendere la difesa di una ragazza che era stata importunata da un barbone.
Il fumetto, come dice correttamente l’introduzione del primo numero, è forse la più naturale trasposizione vista la natura del protagonista (Densha è un otaku, ovvero un appassionato di fumetti e anime). Ma non è solo questo a renderlo speciale.
Anzitutto lo stile di disegno. Penso che nessun altro autore avrebbe potuto realizzare questa opera senza fargli perdere un pò di pathos. Questo perchè serviva uno stile fresco e innovativo. E questo lo possiamo trovare perfettamente nei tratti di Hidenori Hara, autore(autrice?) a me totalmente sconosciuto, ma di cui ricorderò il nome, se possibile.
Questo non basta però a renderlo particolare. E’ vero, le vignette e la struttura narrativa è fatta in maniera eccelsa. Perfetta per tenerti sul filo del rasoio tutto il tempo. Svelando quel che basta e facendo molta forza dei “Punti morti” che generalmente un fumetto può avere (ovvero : come far passare il tempo senza guardare il protagonista e quindi scadere nel ripetitivo).
Il vero punto di forza invece è il realismo. Una cosa che, diciamocelo, nei manga degli ultimi tempi è andato calando (EDEN permettendo, ovviamente.).
Densha Otoko è reale, e soprattutto è moderno. Una parola totalmente arcaica in una recensione così. E’ moderno perchè i comprimari…beh..i comprimari sono gente che Densha conosce in chat, ma non nella vita reale. E di loro vengono mostrati spezzoni molto piccoli (massimo due vignette in una pagina) per dipingere le varie vite che affrontano. E si vede finalmente un pezzo della generazione Internet che a volte facciamo fatica ad accettare. Vediamo che finge di stare male per non andare al lavoro e seguire l’avventura amorosa di Densha nel forum/chat. Oppure la coppia di fidanzatini che, rispettivamente, teme nel tradimento da parte del consorte che passa le ore al pc. Per poi unirsi e scoprire la tenera storia d’amore del ragazzo del metrò.
Questo è Densha. Un fumetto dove il 90% dei dialoghi sono in chat. Dove si vede il mondo di oggi, dove si vive nel mondo di oggi.
Non ci sono miracoli nè superpoteri, non ci sono ragazze disinibite o che altro. C’è una storia d’amore. Come quelle che abbiamo vissuto tutti. Scritta e pilotata magistralmente da chi, ancora, sa farci sognare un pò.
Disegno : 7
Storia : 7
Character : 8
A.P. : 9
Voto Complessivo : 9–
Andrea (sdl)
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