Autore: Jonathan Coe
Titolo originale: The House of Sleep
Titolo italiano: La Casa del Sonno
Genere: romanzo
Casa Editrice: Feltrinelli
Anno: 1999 (orig. 1997)
“La Casa del Sonno” è uno dei più famosi romanzi di Jonathan Coe, quotato scrittore inglese autore di diversi romanzi di successo anche in Italia, quasi tutti editi da Feltrinelli. “La casa del sonno” del titolo è un piccolo libro letto da alcuni personaggi della storia, che ricompare in diversi momenti della narrazione ed ha un ruolo non piccolissimo negli sviluppi della vicenda, ma soprattutto è la residenza di Ashdown, residenza per studenti universitari negli anni ’80 e clinica per la cura dei disturbi del sonno nel 1996.
Proprio un gruppo di studenti residenti ad Ashdown compone il principale gruppo di personaggi del libro: Gregory, studente di medicina incuriosito dai misteri del sonno, Veronica, una lesbica iperpoliticizzata ed appassionata di teatro, Terry, presuntuoso studente di cinema che dorme 14 ore a notte, Robert, studente di lettere innamoratissimo di Sarah e… Sarah, appunto, una bizzarra ragazza bisessuale intorno alla quale le vicende di tutti gli altri girano intorno. Dodici anni dopo, i destini di tutto questi personaggi tornano casualmente ad intrecciarsi, sempre con Ashdown di mezzo… ma molte cose sono cambiate.
“La Casa del Sonno” è un romanzo pieno di personaggi fortemente allegorici, con il lettore che è portato a “scegliere” quelli che lo colpiscono maggiormente, ma allo stesso tempo è realistico nelle descrizioni dei disturbi del sonno e non presenta situazioni inverosimili. La lettura può essere inizialmente resa difficoltosa dai continui salti temporali, visto che i capitoli si svolgono alternativamente nei primi anni 80 e nel ’96, ma quasi subito coinvolge, visto anche l’innegabile talento di Coe, davvero bravo a farci perdere nei meandri della sua narrazione. E le pagine volano via, e ci si chiede quali altri incroci ci saranno nei capitoli che seguono… fino a un finale che francamente mi ha deluso, e che contrariamente al resto del libro ho trovato prevedibile.
Intendiamoci: non è una bocciatura. Sarebbe assurdo, visto che ho divorato le circa 300 pagine in pochi giorni, immergendomi nella lettura fino a tarda notte… però gli ultimi capitoli mi hanno lasciato un po’ con l’amaro in bocca, con la sensazione di un’occasione perduta. Ed è un peccato. Jonathan Coe, comunque, merita un’altra possibilità, e credo che prima o poi mi farò tentare da un altro dei suoi libri. Per adesso, rimandato.
Storia : 6.5
Character : 7
Originalità : 7
A.P. : 6
Voto Complessivo : 6.5
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