Cano

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Copertina

Gli dei hanno bisogno di fedeli. E i vecchi dei portati in america dai vari immigranti nel corso dei secoli non ne hanno. Nessuno più crede nei vari Odino, Horus, Kali e via dicendo, ormai in declino e progressivamente sostituiti dalle nuove divinità dei media, della tecnologia e della borsa.

Queste le premesse di American Gods, via di mezzo tra un fantasy moderno e un viaggio attraverso gli Stati Uniti.

Il protagonista, Shadow, dopo tre anni di prigione, a qualche giorno dalla scadenza della pena, viene liberato in anticipo per assistere al funerale della moglie. Senza famiglia nè lavoro, nell’impossibilità di tornare alla sua vita precedente, accetta la proposta di uno strano Mr. Wednesday il quale gli chiede di essere la sua guardia del corpo / autista / aiutante tuttofare.

Mr. Wednesday sta reclutando i vecchi dei per la resa dei conti definitiva.

L’idea di partenza è molto buona, il modo in cui Gaiman ritrae gli dei è ancora migliore, partendo dall’idea iniziale del dio e adattandola ai tempi odierni. Leggere come si sono ridotti gli dei è quantomeno spiazzante. Il tutto condito da un bello stile di scrittura e qualche pizzico di umorismo.

Qualche appunto negativo va invece alla lunghezza della storia, che mi sembra un po’ diluita, e alla mediocrità del protagonista, anche se la seconda suppongo sia voluta dall’autore (in fondo, deve paragonarsi con degli dei 🙂 ) . La qualità generale dell’opera rimane comunque elevata.

E adesso i voti:

Storia : 8

Personaggi : 8

Originalità : 9

Apprezzamento Personale : 9-

Voto Complessivo : 8+

Cano