Tipo: Libro
Autore: Greg Egan
Titolo: La Scala di Schild
Titolo originale: Schild’s Ladder
Genere: Fantascienza
Anno: 2002
Casa Editrice: Mondadori – Urania (Italia), Gollancz (U.K.)
Molto avanti nel futuro, in un laboratorio spaziale, Cass sta sviluppando, sulle basi della “QGT” (Quantum Graph Teory), un esperimento che creerebbe per qualche infinitesimo di secondo un nuovo spazio-tempo. Tuttavia, la QGT non si rivela una teoria solida come millenni di utilizzo di essa avrebbero duvuto dimostrare, e il “nuovo-vuoto” generato dall’esperimento si rivela più stabile di quello classico, iniziando a espandersi all’interno del nostro universo e a inglobare pianeti a metà della velocità della luce.
Passati 605 anni dall’incidente, Tchicaya arriva sulla Rindler, una base spaziale creata allo scopo di analizzare il nuovo-vuoto, che ha nel frattempo inghiottito più di duemila sistemi abitati. Sulla Rindler si sono formate due fazioni di scienziati: i Preservazionisti, che vogliono trovare un metodo di eliminare il nuovo-vuoto, e i Conciliatori, che cercano un modo di coesistere con esso e studiarlo al meglio. Nello scoprire nuovi dettagli sul nuovo-vuoto, la tensione fra le due fazioni incrementa.
La trama, di per sè piuttosto scarna, e anche i personaggi sono abbastanza piatti. Diventa difficile provare emozioni per personaggi che se hanno un corpo (e ribadisco “se”) hanno comunque delle copie di backup da qualche altra parte dell’universo. Inoltre, l’universo che li circonda è molto più interessante. Sono infatti le idee tecno-futuristiche dell’autore a rendere il romanzo una emozionante serie di scoperte: oltre alle sopracitate QGT e acorporeità, abbiamo i Qusp (Quantum Singleton Processor), gli anacronauti, i vermi di Planck e ogni singola scoperta dei dettagli del nuovo-vuoto, coperte dall’infinite spiegazioni fisico-matematiche che sono tipiche dell’autore e che possono allo stesso modo di intrigare o alienare il lettore. In aggiunta alla scienza, abbiamo anche una sottile vena filosofica ad aggiungere qualcosa all’opera.
Alla fine dei conti, “La Scala di Schild” è un buon romanzo, e io continuo ad apprezzare sempre più Greg Egan (e il suo “Diaspora” è nella coda dei libri da leggere).
Voti:
- Storia: 7-
- Personaggi: 5,5
- Originalità: 8
- Apprezzamento Personale: 8,5
- Voto complessivo: 7,5
Cano
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