Dany

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romanzo criminale

Titolo: Romanzo Criminale
Genere: Drammatico
Anno: 2005
Regia: Michele Placido
Nazione: Italia
Durata: 152′
Regia: http://www.romanzocriminale.it
Cast: Stefano Accorsi, Kim Rossi Stuart, Pierfrancesco Favino, Anna Mouglalis, Gianmarco Tognazzi, Claudio Santamaria, Riccardo Scamarcio, Elio Germano, Jasmine Trinca
Produzione Cinematografica: Marco Chimenz, Fabio Conversi, Terence S. Potter, Jacqueline Quella, Giovanni Stabilini, Riccardo Tozzi
Distribuzione: Warner Bros

 

Tratto dal romanzo di Giancarlo De Cataldo, Romanzo Criminale è una tra le più belle opere del regista Michele Placido. Accusato inizialmente di aver fatto una “italianizzazione” del film ” Quei Bravi Ragazzi”(M.Scorsese”),  Placido ha dato vita ad uno tra i più bei film nel suo genere.

La pellicola tratta la storia di una tra le più grandi bande mafioso dei nostri anni ’80, ambientata in un arco di tempo di quasi 5 anni dove si alternano capi, piani e scorribande; intrecciandosi con la storia dell’attuale italia devastata dalla mafia. Intanto, implicato alla ricerca della banda e alla cattura dei loro capi, c’è il commisario Scajola.
La costruzione del film è divisa in tre parti, tre diversi episodi con ognuna un protagonista diversa, ma sempre il solito. Il Capo gira intorno a tutti gli episodi, rendendosi necessario, ma non fulcro principale; trovando ogni volta un attore diverso che lo interpreta: Il Libanese, Il Freddo e il Dandi.
Nelle sue frenetiche due ore e mezza di film, Placido riesce a mescolare di tutto ricchezza-povertà, amore-odio, città-paese, istinto-freddezza; rendendo il tutto uniforme e mai noioso. Tutto ciò condito con la storia di sfondo di un Italia appena formata e dei problemi politici e mafiosi di quegli anni, lasciandosi forse prendere troppo la mano ed esagerare con gli argomenti massonici.

Il Film, a giudizio finale, riesce a essere il capolavoro, che io valuto, e riesce a colpire solo grazie al carattere italiano. Placido ottiene quel qualcosa  solo per merito della contestualizzazione italiana, grazie agli attori, alla politica al sociale della nostra italia. Il regista ha osato, cercando di trattare, non la cultura del piccolo paesino meridionale, ma qualcosa di più grande, raggiungendo forme e linguaggi nostrani che nelle produzioni odierne solitamente vengono evitate.