Titolo: Le morti di Ian Stone
Genere: Thriller/Horror
Anno: 2008
Regia: Dario Piana
Produzione Cinematografica: Odissey Entertainment
Distribuzione: Medusa
Mi trovo a recensire un film che, se ci riferiamo alla pozzanghera di oscenità relativa al genere di cui fa parte (thriller horroreggianti), se ne sta leggermente all’esterno di essa ed, essendo diretto da un italiano (Dario Piana), questo non può che rendermi lieto.
In ogni caso, sebbene scorra veloce (e menomale, perchè dura soltanto 90 minuti) senza stancare lo spettatore con rigiri psicologici troppo complicati, molte delle sue caratteristiche mi hanno lasciato perplesso, soprattutto per la sua realizzazione che, tra l’altro, mi è apparsa dal budget piuttosto ridotto.
Ma andiamo per ordine e facciamo due cenni sulla non esaltante trama: Ian Stone (Mike Vogel – Cloverfield) viene presentato, inizialmente perlomeno, come un giovane ragazzo che gioca nella squadra di Hockey dell’università e che ha come fidanzata una dolce biondina, Jemmy Walzer (Christina Cole – Una ragazza e il suo sogno).
Una sera, dopo una partita finita male a causa di un arbitro poco simpatico, Ian riporta a casa in auto la sua dolce Jemmy e, dopo averla salutata, si dirige dentro ad un terribile temporale iniziato in pochi istanti.
Arrivato ad un passaggio a livello Ian si sente in dovere di fermarsi, poichè si imbatte nell'”apparente” corpo di un uomo posto al ciglio della ferrovia.
Dapprima tenta di prestare soccorso, ma poi, quando la situazione diventa particolarmente terrificante (l’uomo si muove leggermente quando viene toccato) Ian torna in macchina nella speranza di darsela a gambe levate.
E’ in quel momento che una creatura spaventosa, fatta di fumo nero e artigli, lo agguanta, lo estrae dall’auto e lo incolla alla ferrovia in attesa che il treno lo travolga. Qui Ian muore per la prima volta (o perlomeno è la prima morte che ci fanno vedere).
Ed ecco che il giorno successivo Ian si risveglia nel suo ufficio, il mondo intorno a lui è cambiato, la sua storia, le persone che lo circondano, tutto quanto. Soltanto la giovane Jenny, che adesso altro non è che una collega di lavoro, pare rimasta la proprio posto. In ogni caso, ne Ian, ne Jenny, ricordano niente della loro vita precedente.
A questo punto del film (in realtà sono passati al massimo dieci minuti dal suo inizio) già ci si comincia a domandare cosa stia accadendo: Ian è morto davvero? Sta sognando? Ha le allucinazioni? Si droga? Gli hanno fatto uno scherzo?
La soluzione all’enigma, in ogni caso, verrà fuori, ma per scoprirla dovrete guardarvi la pellicola poichè non la svelerò in questa sede. Posso solo anticiparvi che ciò che accade a Ian è molto reale e che, però, verrà svelato del tutto ben dopo la metà del film. E’ appunto questa capacità di lasciare il dubbio in chi guarda uno dei punti di forza del film stesso, il quale tenta anche di ingannare lo spettatore inquadrando giornali con annunci contro la droga o facendo svegliare Ian in una vita in cui è eroinomane (al che viene da pensare “Sì, dai, allora si droga, è tutto finto!”). In realtà la droga e la dipendenza sono sì un punto cardine della storia, ma non nel più classico dei modi, se così possiamo dire.
Se questo è un pregio, purtroppo troviamo anche molte pecche.
Il film è scattoso, gli eventi sono sconfusionati e a volte poco comprensibili (in uno ho faticato a capire la successione delle immagini), le motivazioni che riguardano i demoni assalitori sono valide, ma quelle delle morti in successione lo sono molto meno (non tanto il perchè, quanto il come e con che logica), le citazioni di film come Matrix erano più che evitabili e pare che gran parte dei soldi della produzione se ne sia andato negli effetti speciali che animano i mostri, curando poco il resto (capirete quando vedrete Ian con la maschera..). I colpi di scena sono prevedibili e i protagonisti hanno atteggiamenti poco credibili (vedono un demone e lo attaccano con lucidità, oppure hanno repentini atteggiamenti eroici da “non ti lascio solo”)
Immancabile il clichè di colui che aiuta il protagonista a comprendere i fatti, in grado di arrivare sempre prima dei nemici e dal fare ovviamente criptico, al quale ad ogni domanda corrisponde una risposta/affermazione totalmente sconnessa (“loro” “loro chi?” “scappa” “dove?” “devi proteggerla!”).
Nel complesso quindi un film piuttosto mediocre, ma che per qualche punto interessante può risultare godibile, specialmente a chi ama il genere, che lo troverà molto più interessante e coinvolgente dei molti altri thriller che ci propinano ultimamente.
Adatto ad una serata in casa con gli amici, ma non vale il prezzo del biglietto.
Valutazione Personale:
- Effetti visivi : 6
- Regia : 6 1⁄2
- Audio :7
- Storia : 5 1⁄2
- Character : 6
- Apprezzamento Personale (A.P.) : 5
- Voto complessivo : 6
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