E’ un percorso lungo quello che porta i Journey fino a questo album. Un percorso che, per chi non li ha seguiti, è meglio chiarire in anticipo.
I Journey sono un gruppo che è divenuto grande nel momento in cui, al suo interno, è apparso il cantante Steve Perry. Con lui sono nati successi come Don’t stop believing, Open Arms, Separate Ways. Successi che hanno fatto splendere la band. Poi, a causa di problemi fisici del cantante, la divisione. Ed è qui che inizia il nuovo percorso dei Journey.
Si cambiano ben 2 cantanti nel giro di una decina d’anni, tutti a cercare di riprendere quello che è stato il Mito di Steve Perry. Ed ora l’ultimo album, con, si spera, il nuovo cantante (stabile) dei Journey. Perchè dico questo? L’idea di rimasterizzare con la voce di Arnel Pineda i vecchi successi della band è sicuramente un segno di quanto adesso stiano scommettendo sulla sua voce. Pineda è un cantante filippino scoperto grazie a Youtube, e c’è da dire che, al di là della sua capacità tecnica, ha un timbro vocale che rasenta l’identico con quello di Steve Perry. Cambia ovviamente lo stile ed alcuni altri dettagli, ma per un profano lui potrebbe essere Steve Perry.
Ma quindi cosa c’è da dire sia dell’album che della loro scelta?
Arnel Pineda è, per quanto concernono i Journey, una scelta ottima. E’ un bravo cantante, con solide basi ed un timbro che permetterà ai fan di chiudere gli occhi e vedere il vecchio Steve sul palco. Ancora ha da farsi le ossa, ma sicuramente rappresenta un buon punto per ripartire.
L’album invece è un disco “fuori dal tempo” direbbero i blue vertigo. Le sonorità appartengono al rock melodico di un tempo, e in un certo qual modo sembrano inadatte ai tempi di adesso, come se l’evoluzione naturale non fosse mai stata seguita ma bensì si sia soltanto tentato di rimanere aggrappati ai vecchi ideali. E’ un bell’album certo, ma non mi ha fatto sognare come altri, e se una persona che non adora i Journey dice “Ho amato molto le riedizioni dei pezzi vecchi e pochissimo le nuove canzoni”, forse ci sarebbe da domandarsi qualcosa.
Andrea (sdl)
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