Andrea (sdl)

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Titolo: Rocky Balboa

Genere: Azione/Sportivo/Drammatico

Anno: 2006

Regia: Sylvester Stallone

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Come dice giustamente il titolo sovrimpresso nella locandina “Non è finita finchè non è finita”. E viene da pensarlo appena ci troviamo di fronte (di nuovo) al mastodontico nome di Rocky Balboa, il personaggio leggenda del pugilato di questo film, che leggenda lo è anche nella vita reale a causa della serie infinita di seguiti (in perfetto stile anni ottanta).

Quello che ci troviamo davanti quindi, più che un tentativo di riaprire un filone ormai universalmente chiuso, è una commemorazione. Il cinema odierno, incapace di dare dei veri e nuovi “eroi” che durino per più di un film in maniera efficace, si rifugia dietro i grandi del passato. Rocky, Rambo, e i fumetti (divagando in tema marvel) che sicuramente hanno accompagnato l’infanzia di molte persone.

C’è da ammettere però che il film si dimostra umile, e mostra anche qualche buona ripresa. Si muove con calma nel mostrare ogni dettaglio, a partire dalla vita di un Balboa che ormai è una persona tra le tante (muscoli permettendo). Se fossimo in un film fantasy probabilmente sarebbe chiamato come “L’ultimo di una stirpe” ed è proprio questa l’immagine che emerge dal film. Rocky, dopo la morte di Adriana causata da un tumore, è l’uomo solo che ci si immagina. Tanti muscoli, problemi con il figlio, i soldi che servono  ma nessuna vera ricchezza. Si dà umanità al personaggio, sfatando l’immortalità che, in altri tempi, aveva dimostrato.

La trama si evolve come ci si potrebbe aspettare. Senza grandi sorprese. La nuova promessa del pugilato, un ragazzo che manda sempre tutti al tappeto senza esserci finito mai, ed il desiderio dei media di confrontare un eroe del passato (Rocky, appunto. che ormai ha abbandonato la scena) con l’attuale campione. Una ragazzata messa in scena dai promotori del giovane campione che vogliono ridare spazio alla scena del pugilato.

Il risultato, onesto e scontato, è quanto ci si aspetta fin dal primo minuto. Siamo nel 2008 e per quanto ci si possa lamentare, il cinema riflette il tipo di popolazione che siamo. Ciò che oggi è normale e “piace” un tempo forse sarebbe stato un flop.

Alla fine del film, facendo il conto, si rimane tra il soddisfatto e l’indifferente. Escludendo il terribile doppiaggio italiano che ha massacrato molti elementi del film (la doppiatrice della ragazza è piuttosto fuori luogo), si può anche concludere che questo film abbia centrato l’obiettivo. Commemorare un eroe, rievocarlo a tratti, e rendergli atto che un eroe così, non potrà tornare mai più.

Effetti Visivi: 7

Audio: 5

Storia: 6

Character: 6 12

A.P.: 6 12

Voto: 6 12

Andrea (sdl)