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Snow Crash

Tipo: Libro

Titolo: Snow Crash

Autore: Neal Stephenson

Genere: Fantascienza / Cyberpunk

Anno: 1992

Nazione: USA

Editore: Biblioteca Universale Rizzoli

Pagine: 551

Snow Crash è il libro che ha reso famoso Stephenson come autore di fantascienza ed ha diffuso in tutto il mondo termini come avatar e metaverso. La storia si ambienta in una America anarco-capitalistica in cui lo stato ha perso quasi ogni significato e si sono sviluppate innumerevoli città-stato appartenenti a qualche franchise tra i quali si possono citare Narcolombia, Nova Sicilia, Super Hong Kong di Mr. Lee e “Le Porte del Paradiso” del Reverendo Wayne.

Protagonista della storia è Hiro Protagonist (e con un nome del genere, come avrebbe potuto non esserlo?), un Afro-Coreano, ex-hacker, spadaccino, di professione

recapitator, ovvero consegna pizze a domicilio per CosaNostra Pizza Inc. È durante una di queste consegne che Hiro conosce Y.T., una ragazzina che lavora come korriere, effettuando consegne spostandosi su uno skateboard e arpionando le macchine che passano.

La situazione cambia quando Da5id, un hacker amico di Hiro, si ritroverà in cervello in pappa a causa dello Snow Crash, contemporaneamente una droga nel mondo reale e un virus nel metaverso. Nel tentativo di scoprirne la ragione, Hiro e Y.T. si ritroveranno a salvare il mondo da una macchinazione che trae le sue radici nella mitologia sumera.

Il libro si può dividere in due metà. Nella prima parte la trama non è importante e l’autore si occupa di descrivere i personaggi e le ambientazioni con una buona dose di umorismo Umorismo che traspare subito nella scelta dei nomi (oltre a Hiro Protagonist, abbiamo ad esempio il suo compagno di stanza Vitaly  Chernobyl, cantante nel gruppo fuzz-grunge dei “Vitaly Chernobyl and The Meltdowns”), ma anche nelle ambientazioni e nelle descrizioni. Ad esempio, nelle prime pagine possiamo leggere qualcosa di questo tipo:

Il recapitator è un’automobilista di seria A con la rabbia. Eccolo che punta verso la sua base, CosaNostra Pizza n. 3569, guadagna velocità sulla corsia sinistra fino a toccare i 120 chilometri orari. La sua auto è una losanga nera, una superficie oscura che riflette il loglo, ossia il tunnel formato dalle insegne commerciali. Una serie di luci arancioni gorgogliano e ribollono sul davanti, proprio dove ci sarebbe la griglia del radiatore se si trattasse di un’auto a motore aspirato. La luce arancione sembra fuoco di benzina. Entra dal vetro posteriore delle auto, rimbalza sugli specchiatti retrovisori, proietta una maschera infuocata negli occhi dei guidatori e penetra nel loro subconscio, risvegliando terribili paure di essere appesi in piena coscienza sotto un serbatoio di gas in esplosione e inducendoli a farsi da parte per lasciar passare il recapitator nel suo nero carro di fuoco, mozzarella e pomodoro.

Il “nero carro di fuoco, mozzarella e pomodoro” è decisamente geniale. Questo un po’ si perde nella seconda parte, dove lo stile si normalizza e l’andamento diventa più guidato dalla trama che non dai personaggi. Trama che è forse il punto più debole di tutto il libro ma che si mantiene comunque originale. Infine, il libro si conclude con uno dei finali più veloci di sempre.

Voti:

  • Storia: 6
  • Personaggi: 7 12
  • Originalità: 8 12
  • Apprezzamento Personale:  8
  • Voto complessivo: 7 12