Titolo: Lie to Me
Genere: Drammatico
Tipo: Serie tv
Anno: 2008 – in produzione
Stagioni: 1- in produzione
Episodi: 13- in produzione
Durata Episodio: 40′
Data messa in onda: Prima stagione dal 21 Gennaio 2008 al 13 Maggio 2009 (USA)
Ideatore: Samuel Baum
Sceneggiatura: Samuel Baum e Dustin Thomason
Cast: Tim Roth, Kelli Williams, Brendan Hines, Monica Raymund, Mekhi Phifer
Produzione: Fox Television, Samuel Baum, Brian Grazer, David Nevins
Network Americano: Fox
Tema d’apertura: Brand New Day di Ryan Star
La Fox si lancia in un nuovo progetto televisivo con la messa in onda della freschissima prima stagione di Lie to Me.
Strutturata come una mezza stagione, è composta infatti da soli 13 episodi, ha già trovato consensi in un ampia fetta di pubblico ed è già rinnovata per una seconda che partirà a settembre.
Lie to Me è il nuovo serial drammatico che mescola i tratti del classico thriller psicologici a quelli del classico serial polizesco.
Front-man delle vicende è il camaleontico Tim Roth (L’incredibile Hulk, Funny Games, Le Iene) che dona tutta la sua vervè interpretativa per erigere il personaggio del Dottor Cal Lightman.
Cal è uno psicologo di rinomato successo, specializzato nel linguaggio del corpo e nelle microespressioni del volto, grazie ai suoi decenni di studi e viaggi per il mondo, tra le razze più diverse, ha costruito una meravigliosa teoria sul collegamento delle emozioni fisiche del corpo umano con le microespressioni facciali.
Di fatti Lightman teorizzò anni addietro che, tutte le persone della terra, in corrispondenza con lo sbocciare di un forte sentimento interno (rabbia, allegria, rancore, disprezzo: scaturita dal pensiero o vista verso quel momento/persona), attuavano un movimento involontario e incontrollabile del volto ricollegabile a tale emozioni.
Con questa teoria Lightman riesce a percepire tutti gli stati d’animo delle persone, scoprendo i segreti più profondi di una persona (aiutando con la psicologia ordinaria)quali adulterio, testimonianze false, complicità in un avvenimento e tutto ciò per cui una persona può essere indagata. Ovviamente, come la mentalità americana, se non addirittura quella mondiale, ci insegna, tutti nella faccia della terra mentono e di fatti il grandioso Dottore ha costruito la sua fortuna con collaborazioni di alto livello (FBI, Governo, Amministrazione cittadina) partecipando a interrogatori con pregiudicati, indagati o prigionieri, atti alla scoperta della pura verità.
Accanto a Tim Roth, come collaboratori del suo studio, troviamo Kelli Williams (The Practice, Medical Investigation) nei panni della Dottoressa Gillian Foster, collega quasi a pari livello di Cal e sua carissima amica; Eli Loker (Brendan Hines – The Middleman, Sarah Connor Chronicles) un talentuoso ragazzo nella lettura delle persone che attua lo stile dell’onestà radicale con tutti i suoi amici e colleghi.
Con il passare del tempo si aggiungerà a Lightman anche l’Agente Ria Torres un talento naturale nella lettura delle microespressioni e futura allieva del Dottor Cal.
Durante i tredici episodi della prima stagione, Lie to Me, non costruisce un filone principale di trama per collegare tutti gli episodi, ma bensì si limita a raccontare una routine lavorativa dello studio Lightman, acquisendo in ogni puntata 1 o 2 casi specifici che verranno puntualmente risolti nell’arco dei 40′ minuti. Ogni episodio è completamente scollegato dall’entrato e quindi la serie può essere vista in completo ordine casuale senza la paura di perderecose importanti.
Se però, inizialmente, può sembrare una cosa negativa, tutto ciò si rivelerà interessante incanalando tutta l’attenzione e la curiosità dello spettatore sugli studi del Dottore e sulla sua quanto mai particolare personalità.
Altro punto di forza della serie è la realisticità con il quale tutto viene costruito. Roth non si limita solo a spiegare le sue teorie e darsi ragione senza motivazione alcuna, egli mostra tutte le sue prove. Le microespressioni messe in atto, le quali addirittura vengono riprodotte esplicitamente, vengono successivamente esaminate dal Dottore e messe a confronto con alcuni esempi del medesimo sentimento su personaggi conosciuti (vengono sopratutto tirate in ballo situazioni di pubblico interesse, con personaggi legati a scandali o momenti di alto impatto emotivo e mediatico).
Che dire il prodotto appare molto ben sviluppato e assolutamente interessante. Facendo riferimento alle scritture e alla vita del Dottor Paul Ekman (vero studioso di microespressioni e linguaggio del corpo), Roth costruisce un personaggio a dir poco geeniale, nella sua follia, costruendo le fondamenta del futuro successo della serie direttamente sulle sue spalle.
Intorno alla scena del protagonista si può notare il grandissimo lavoro di Brian Grazer (già prodotture di successi cinematografici come American Gangster, Froxt/Nixon,Inside Man e televisivi 24, Arrested Development) che fornisce una cura manicale nei dettagli e nei luoghi di riprese. Di fatti come ambientazione sembra molto di rivedere gli ambienti di 24 e tutto ciò non può che affascinarci ovviamente.
Baum nella sua nuova opera si lancia, come sempre, nella criminologia psicologica affidando tutti i suoi studi alla cattura dei cattivi con le sole doti scientifiche dell’inteligenza. Per i cultori del genere serial, possiamo già avvisare che in Lie to Me possiamo carpire tendenze e spunti dal fortunato The Mentalist di casa CBS, senza quella dolcezza e garbo che caratterizza Samuel Baker, ma con un appeal più aggressivo e realistico che Roth e Baum regalano alla serie. Non vogliamo assolutamente dire che Lie to Me superi The Mentalist, anche perchè 13 episodi contro i 23 dell’avversario è una lotta un po’ impari, ma sicuramente sono entrambi al medesimo livello.
Consigliato veramente ai cultori dei thriller polizeschi, più specificatamente consigliato in lingua originale (tralasciando il fatto che ancora Mediaset o Sky si siano dimenticati di questa serie o forse ancora non ne sono venuti a conoscenza) per aver modo di gustarsi i camaleontici exploit e le inimitabili gesta del grandissimo Tim Roth.
Voti
- Effetti visivi: 8
- Audio: 9
- Storia: 7
- Character: 9
- Apprezzamento Personale: 8.5
- Voto complessivo: 8 .5
Curiosità
- Per avvalorare il riconoscimento dei sentimenti espressi da alcuni personaggi, Cal Lightman mostra sempre foto di personaggi famosi. Nel pilot per mostrare un sentimento di dispresso mostra affiancate foto del killer O.j. Simpson e del Presidente Clinton. Durante la stagione ne mostrerà molte altre.
- Gli ascolti su Fox television U.S. hanno riscontrato un iniziale share di 12 milioni di spettatori con un graduale calo e mantenimento verso gli 8 milioni.
- La seconda stagione inizierà il 28 Settembre 2009 su Fox U.S. con un nuovo programma orario. Lie To Me andrà in onda non più il Giovedì ma il Lunedì, successivamente alla messa in onda di House M.D.
- La serie possiede un’ottima colonna sonora, arricchendo ogni episodio di un brano di discreto successo americano. Anche la sigla di apertura appare molto bella, grazie sopratutto al brano Brand New Day di Ryan Star.
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