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Autore: Tiziano Scarpa

Editore: Einaudi

Genere: Romanzo, Saggio

Anno: 1996

Controverso

Tiziano Scarpa si è aggiudicato nel 2009 il Premio Strega con Stabt Mater. Un romanzo controverso, più che per la storia, per i dubbi insinuati dalla critica più maligna. Uno scrittore che riesce a raccontare con delicatezza e profondità le turbe di una giovane donna fa sempre scalpore. In tanti avevano dubitato che le vicende della violinista Cecilia fossero davvero frutto della penna di Scarpa. Soprattutto se si confronta quest’opera con i suoi lavori precedenti, tra cui, appunto, Occhi sulla graticola. Un anti-romanzo lontano dai toni più asciutti di Stabat Mater, una storia più perversa, raccontata con una prosa malata e contorta. Un salto stilistico notevole: o Scarpa è un genio della scrittura o un mago del copia-incolla. In entrambi casi, non si può non riconoscere l’arguzia dell’autore veneto.

Destabilizzante

La trama di Occhi sulla graticola è già dalle prime righe assurda, paradossale, enigmatica. Alfredo, in procinto di laurearsi con una tesi sul valore della “figuraccia” in Dostoevskij incontra su un battello Carolina, che di mestiere ridisegna i genitali maschili e femminili dei manga giapponesi censurati. Carolina, in preda a una dissenteria fulminea, viene soccorsa da Alfredo, mentre, sullo sfondo della loro improbabile storia d’amore, i due studenti Giampaolo e Fabrizio si trovano costretti a pagare in liquido la loro affittuaria, la signora Cordellato.

Multiforme

Un capitolo di tesi. Un saggio. Un racconto. Una dimostrazione scientifica. Persino un dialogo socratico. Tiziano Scarpa si destreggia fra vari generi e stili in un compendio sull’amore, come voluto dal sottotitolo del libro: Breve saggio sulla penultima storia d’amore vissuta dalla donna alla quale desidererei unirmi in duraturo vincolo affettivo. L’amore viene analizzato nella sua bruta fisicità e materialità. I sentimenti vengono ridotti a uno scambio di effluvi corporei e protagonisti sono più le appendici degli uomini che gli uomini stessi. Con un “guizzo” da una forma narrativa all’altra, Scarpa si mostra profondo conoscitore della lingua italiana, che padroneggia come pochi scrittori contemporanei sanno, e osano, fare.

Introspettivo

Alfredo è l’alter ego di ogni intellettuale umanista. Dalle mani gli sgorgano copiose parole inutili. Alfredo si perde in continue analisi della psiche umana solo per puro gusto teorico. Preferisce i prodotti cerebrali alla realtà tangibile. Ma la sua profondità è solo apparente. Alfredo è un vuoto pensatore che ha fatto della cultura e dello studio il suo idolo. È solo una povera vittima delle sovrastrutture intellettualoidi create da una società di falsi miti.

Un romanzo pulp

Storia: 7

Character: 7

Voto Complessivo: 7