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Titolo: Io vi troverò

Titolo originale: Taken

Genere: Thriller/Azione

Anno: 2008

Regia: Pierre Morel

Produzione Cinematografica: Europa Corp, 20th Century Fox

Distribuzione: 20th Century Fox

Sono stupito! Era da un po’ che non mi gustavo un Action Movie di tale stampo (anche se la parola “Thriller” sarebbe ugualmente azzeccata in questo caso)!

“Io vi troverò”, ultima opera di Pierre Morrel (regista e direttore della fotografia sotto la direzione di Luc Besson), è un prodotto divertente, adrenalico e diretto magistralmente.

Il trailer, per come era confezionato, risultava accattivante, anche se lasciava presagire le non troppe pretese del film (non puntava certo a sfidare i colossi di Willis in Die Hard). Lo spunto che forniva, però, era riuscito ugualmente a colpirmi e, sebbene la possibilità di aver sbagliato la valutazione aleggiasse nell’aria della sala, sono rimasto invece piacevolmente soddisfatto.

La trama di “Io vi troverò” non è per niente complessa ed il cocktail di caratteristiche usato è quello che prevede un eroe giusto e spietato in grado di risolvere da solo la situazione.

Bryan (Liam Neeson – Batman Begins) è un ex-agente dei servizi segreti americani. Dotato di grandi abilità di combattimento e tattiche, ha lasciato il suo lavoro per dedicare del tempo a riallacciare i rapporti con la famiglia (è presumibilmente separato), in special modo con sua figlia Kimberly (Maggie Grace – Lost 1° Stagione).

Il rapporto padre-figlia funziona, ma quello con l’ex-moglie Lenor (Famke Janssen – X-Men) non è altrettanto roseo. Pertanto Bryan, sebbene si dimostri amorevole, gentile e premuroso, incontra notevoli difficoltà quando tenta di passare dei momenti con Kim.

Pochi giorni dopo il diciassettesimo compleanno della figlia, quest’ultima chiede a suo padre (aiutata dalla madre) il permesso firmato per poter effettuare un viaggio in Francia, a Parigi, assieme all’amica Amanda (Katie Cassidy – Cambia la tua vita con un click); Lenor convive adesso con un uomo d’affari, ma non essendosi risposata la podestà della figlia è ancora attribuita a Bryan.

All’inizio il protagonista è restio all’idea di lasciar viaggiare sua figlia da sola nel vecchio continente, ma alla fine, spinto dal senso di colpa, concede la sua autorizzazione.

Appena giunte a destinazione Kim ed Amanda vengono abbordate da un finto studente, il quale si rivelerà poi un criminale intenzionato a farle rapire dai suoi compagni per lanciarle nel giro della prostituzione.

Mentre il rapimento prende atto, però, Kim sta parlando al telefono con il padre ed è grazie a quella telefonata che l’ex-agente ottiene i primi indizi utili al salvataggio della figlia.

Inizia così la missione di salvataggio, la quale vede Bryan lanciarsi in un viaggio oltralpe nella speranza di salvare la figlia dal terribile destino a cui sta andando contro.

La storia della figlia rapita si è già vista in molteplici film, ma in questo caso il tutto avviene per caso: non c’è una richiesta di riscatto, non c’è un complotto alle spalle del protagonista per via delle “informazioni” che possiede, non c’è una minaccia in cambio di servizi da prestare al nemico. Il fatto che Bryan sia un ex-agente viene fatto apparire come una fatalità (per i suoi nemici!), i quali ignorano la sua esistenza fin quando esso non gli appare davanti pronto per fargli qualche buco in testa.

Da padre amorevole il protagonista si trasforma in uno spietato vendicatore e la vecchia storia del “ti risparmio perchè io sono il buono” viene del tutto dimenticata.

Le scene di scazzottate, sparatorie ed inseguimenti sono a regola d’arte, mai troppo confuse e davvero capaci di catturare l’attenzione.

La fotografia è firmata Pierre Morrel e questo dovrebbe bastare a rendere un’idea della qualità delle immagini (realizzate qui con una sorta di effetto seppia quasi costante).

Il lato thriller del film è ben strutturato, infatti l’indagine che porta Neeson a ritrovare la figlia appare realistica, interessante e con note di spy-game, anche se a volte la fortuna nello scovare indizi da parte del protagonista appare un po’ troppo esagerata. Tutto questo, comunque, porta giovamento alla trama non molto complicata (nonchè oltremodo sfruttata in altre e precedenti opere cinematografiche).

Per il resto la pellicola è puro Action Movie: l’eroe fa una perissequa esecuzione di decine di cattivi, uscendono ammaccato ma vivo, facendo carambole per schivare varie smitragliate di proiettili (mi sono sempre chiesto perchè danno sempre le armi ai cattivi che non sanno sparare..), senza però esagerare e quindi risparmiandoci bizzarri salti antigravitazionali o improbabili movimenti contorsionistici del corpo.

Il genere di film in questione (Action/Thriller), comunque, senza un minimo di “agilità nello schivare i proiettili” probabilmente non sarebbe mia piaciuto a nessuno (anche 007 lo ha sempre fatto e la formula pare funzionare). Ne prendiamo atto.

In conclusione un lungometraggio da Blockbuster casalingo, probabilmente, più che da cinema (siamo diventati tutti un po’ snob e la parola “cinema”, ormai, si usa solo quando si parla di Colossal), ma non per questo di serie B.

Se vi piace il genere, assolutamente da non perdere!

Valutazione Personale:

  • Effetti visivi : 7 12
  • Regia : 8 12
  • Audio : 6
  • Storia : 6+
  • Character : 7
  • Apprezzamento Personale (A.P.) : 7 12
  • Voto complessivo : 7+