Dany

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Titolo: New Amsterdam

Tipo: Serie tv**

Genere:** Drammatica**

Anno:** 2008

Stagioni: 1

Episodi: 8**

Regia:** Lasse Hallstrom**

Nazione:** U.S.A.**

Sito Ufficiale:** http://www.fox.com/newamsterdam/**

Cast:** Nikolaj Coster-Waldau, Alexie Gilmore, Stephen Henderson, Zuleikha Robinson**

Data di programmazione:** Dal 4 Marzo 2008 al 14 Aprile 2008 su Fox (USA)**

Produzione:** Regency Television, Laha Films, Sarabande Productions e Scarlet Fire Entertainment

Ideatore: Allan Loeb e Christian Taylor

New Amsterdam è una serie tv di 8 episodi andata in onda sulla FOX da marzo ad aprile 2008, come sostituto delle altre programmazioni “bloccate” dall’oramai famoso Sciopero degli sceneggiatori. La serie, infatti, ideata da Allan Loeb e Christian Taylor (Lost, Siv Feet Under) fu annunciata prepotentemente già dall’altro anno ma per motivi a noi sconosciuti se ne erano perse le tracce.

Forse il poco coinvolgimento, forse il sapore di pappa riscaldata che ha portato i piani alti della Fox ad un temporaneo stop, non si sa, resta il fatto che New Amsterdam, da un giorno all’altro, è stato catapultato nella fascia oraria più alta e ambita, registrando uno share inaspettato per il pilot (ben 13 milioni di spettatori).

La cosa sorprendente è che la serie non è male; l’inizio(pilot) risulta molto interessante e particolare  mostrando i punti di forza della serie e su cosa si è preferito puntare. Resta il fatto che lo sviluppo è stato seguito male, le successive puntate si presentato povere di idee, molto piatte e lente; troppo incentrato sulla vita polizIesca e il passato di Amsterdam e dando un’impronta molto da soap opera per la presente storia d’amore del protagonista.

Altre parti, però, risultano troppo curate per questa serie, per esempio il comportamento da detective, i casi polizieschi sono da NYPD Blue, non da New Amsterdam. Infatti affidando forse troppo all’abilità del protagonista e poco sull’abilità da Detective, vengono risolti tutti gli omicidi dando poca importanza alle naturali e classiche prove nella scena del crimine.

Il protagonista della storia è John Amsterdam, brillante detective della Polizia di New York, con la particolarità di essere immortale. Tutto ciò deriva dal lontano 1640 quando il soldato olandese Johann Van Der Zee, vero nome di Amsterdam, di fronte alla brutalità con la quale i suoi compari commilitoni uccidevano i nativi americani, si oppose e salvò la vita, a costo della sua, ad alcune sciamane indiane.

Tramite un rituale indiano, le native-americane riportarono in vita John che da quel momento acquisterà l’immortalità eterna, fino a quando non incontrerà la sua anima gemella, L’unica (the one).

Il personaggio di John Amsterdam, una buona interpretazione di Nikolaj Coster-Waldau, è molto particolare, infatti l’immortalità non è di certo la sua dote migliore, colpisce la sua personalità molto complessa e navigata, a pelle inteligente e antipatico, ma riuscendo a essere molto profondo e particolarmente segnato dai suoi 400 anni vita.

Egli riesce sempre a trovare la soluzione giusta per ogni caso di omicidio, sfruttando la sua enorme esperienza e le sue infinite conoscenze. Ma è qui che si presenta, SECONDO ME, la pecca più grossa della serie; Amsterdam riesce a collegare qualunque cosa con un fatto della sua vita passata, trovando sempre aneddoti da ricordare o da raccontare, tutti oppurtanamente collegati a se stesso. Questa particolarità può risultare interessante, è vero, ma a lungo andare nelle sue 8 puntate, risulta noiosa e assolutamente inutile ai fine della storia.

John è un uomo segnato dalla vita, dagli orrori che ha vissuto nella propria pelle e da tutto ciò che possono regalare 400 anni di vita sotto innumerevoli identità con innumerevoli famiglie. Testimoni di tutto questo i suoi 63 figli sparsi per l’America, dei quali solo l’ultimo Omar si preoccupa per lui prendendosene cura e aiutandolo nella sua ricerca dell’UNICA.

Tra un caso e l’altro, si dipanano le otto lunghe puntate delle serie, senza alti nè bassi, con una trama constante che regala si e no qualche emozione. Addirittura anche il season finale risulta molto piatto, non regalando niente di nuovo se non un’altra puntata della serie, con una minima chiusura atta solo a dare delle sembianze di lieto (?) fine. Con un inizio quasi interessante, la pochezza di idee presente negli sceneggiatori si esaurisce con lo scorrere degli episodi, demarcando una carenza qualitativa con la quale sicuramente New Amsterdam avrebbe lasciato il segno. Invece, ad oggi, non si riesce a colpire nel segno, rimanendo sì sopra la sufficienza ma presentando solamente un incrocio tra Angel e la serie cult Highlander, dando l’idea di qualcosa di già visto e scontato. Solo adesso riusciamo a capire l’incertezza della Fox sul mandarlo in onda, utile solamente a sopperire allo stop dei suoi Cult Movies, come effettivamente è stato.

  • Effetti visivi : 7
  • Regia : 7
  • Audio : 6.5
  • Storia : 6- ****
  • Character : 7
  • Apprezzamento Personale (A.P.) : 6.5
  • Voto complessivo : 6.5 **