Dany

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Titolo Originale: The Mentalist**

Genere: Police Drama

Anno: 2008-in produzione

Durata: 45′
Serie: 2+ in corso

** **Episodi: 23+ -incorso

Nazione:** U.S.A.
**Regia: David Nutter, Chris Long

Sito Ufficiale:** **http://www.cbs.com/primetime/the_mentalist/

Cast:** Simon Baker, Robin Tunney, Tim Kang, Owain Yeoman, Amanda Righetti
Network Televisivo: CBS**

** Ideatore: Bruno Heller

Produzione: Bruno Heller, David Nutter, Chris Long, Charles Goldstein

Nuovo prodotto 2008, The Mentalist è l’ennesimo polizesco di casa CBS che, dopo CSI, NCIS, Medium, Numb3rs e Cold Case, ha fatto del genere oramai una scelta di vita.

Creatore dello show è lo sceneggiatore Bruno Heller, già padre della serie tv Roma, che in accordi con il network, ha ottenuto un’ottima visibilità propagandistica e un succulento slot nel palinsesto, aggiundicandosi così un rinnovo immediato per un’intera prima stagione.

Volto principale del serial è il bellissimo Simon Baker (Tutti i numeri del sesso, Il Diavolo veste Prada), nei panni del consulente speciale Patrick Jane.Jane è una sorta di

psicologo. Grazie alle sue abilità mentali: l’acutezza, l’ingegno e un pizzico di ipnosi e suggestione, egli, riesce a controllare e manipolare la maggior parte delle persone, penetrando direttamente nelle loro mentie scavando nei loro segreti più nascosti.

Jane, fino a cinque anni fa, sfruttava efficacemente le sue doti inscenando la pi classica delle truffe a discapito di persone altamente suggiostinabili e decisamente ingenue. Egli infatti era conosciuto come uno tra i migliori sensitivi del paese; infatti ad ogni seduta riusciva a dare egregiamente l’impressione di riuscire sul serio a parlare con spirito dell’aldilà, instaurando quasi un rapporto e facendosi suggerire dettagli, situazione della vita del cliente.

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Patric Jane e l’Agente Teresa Lisbon

Un giorno però Patrick, per merito della spavalderia e l’arroganza che lo contraddistinguevano, richiamò a sè le ire di un misterioso e incatturabile serial-killer, tale RedJohn (John il Rosso), che decise di far pagare al sensitivo lo scotto per la troppa superbia usata nei suoi confronti.

Di fatti Jane, una sera, tornato a casa da un seminario, trovò una terribile sorpresa ad attenderlo. RedJohn aveva lasciato un bigliettino con la sua firma appeso alla porta di camera di sua moglie e tuttociò avrebbe potuto indicare solo una cosa: “Omicidio“.

A oggi Patrick è un uomo diverso. Egli ha superato la morte di sua moglie e sua figlia, ma cova da anni un profondo e nascosto desiderio di vendetta.

Per contenere tale sentimento e placare i sensi di colpa, egli chiuse la sua carriera fasulla da sensitivo e si dedicò alle indagini, divenendo consulente speciale per il Dipartimento investigativo della California (C.B.I.).

Inserito nella squadra dell’Agente speciale Lisbon, Patrick instaurerà un gran rapporto lavorativo e di amicizia con l’intera squadra, costruendosi, dopo anni di completa solitudine, un frammento di vita sociale dove, nonostante tutti i bei momenti e la sua grande ironia, riuscirà comunque a tenersi distante. Lo spirito di Patrick oramai non possiede più una corona di emozioni umane, di fatti sotto la sua maschera di affascinante e simpatico consulente si nasconde un unico e bruciante senso di vendetta che attanaglierà la sua mente alla prima avvisaglia di un RedJohn qualunque.

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Patrick e la firma di RedJohn

The Mentalist, nella sua prima stagione, ha dimostrato di essere un buon serial tv nel nuovo genere polizesco. Di fatti le nuove produzioni di telefilm si vedono riversate più sulla tipologia investigativa e psicologica, dando sempre meno spazio all’azione e alla crudeltà dei delitti. Su questo genere possiamo notare il successivo Lie to Me, che, con soli 13 episodi da Gennaio 2009, ha dimostrato più carisma e più ritmo di tutti, costruendosi un piccolo gande spazio nella Fox.

La serie della Cbs, invece, nella sua intera stagione ha ottenuto un grandissimo successo di pubblico, segnando ascolti a dir poco vertiginosi e decisamente costanti. A mio parere tutto ciò è dovuto dalla spinta enorme che CBS, uno tra i più grandi e seguiti network americani, ha voluto ostentare su The Mentalist, attuando una propaganda mostrousa e pazziandolo, in palinsesto, dietro un dei suoi più clamorosi successi, CSI.

Oggettivamente la serie è buona ma ha un ritmo enormemente lento. Delle 23 puntate visionate la maggior parte risultano noiose e disegnate tutte nella stessa maniera. Di queste solo 3 presentano legami con il filone di trama principale, il resto può essere effettivamente saltato senza incorrere su vuoti o carenze storiche importanti.

Apparte tutto ciò, che può portare tranquillamente lo spettatore ad abbandonare la serie a metà stagione, The Mentalist appare gradevole e simpatico. Il tutto è chiaramente merito dell’affascinante Simon Baker che, con la sua espressività e la grande ironia che lo caratterizza, trasforma una visione soporifera in qualcosa di simpatico e divertente.

The Mentalist

Il team del CBI in azione

Per chiudere possiamo dire che la serie può avere un enorme successo con un adeguato sviluppo storico, adoperandosi a trattare forse un po’ più il filone di John il Rosso e ostentando meno le grandi doti psicologiche del protagonista. Le possibilità e gli spunti sicuramente sono presenti e ha tutte le carte in regola per divenire un format di successo.

Fino ad allora The Mentalist rientra nell’ordinarietà televisiva non apportando niente di nuovo nella giungla delle serie tv; consigliato sopratutto ad un pubblico ordinario e meno specifico, asettiamo nuovi sviluppi per la seconda serie.

Voti

  • Effetti visivi: 7
  • Audio: 6.5
  • Storia: 6+
  • Character: 7–
  • Apprezzamento Personale: 6.5
  • Voto complessivo: 6.5

Curiosità

  • Oltre a Simon Baker, il cast è composto da Tim Kang (John Rambo, I Soprano, The Unit), Owain Yeoman (Sarah Connor Chronicles, Troy), Amanda Righetti (The O.C., Venerdì 13) Robin Tunney(Prison Break, Zodiac) e Gregory Itzin (24: Day 5, 24: Day 6).
  • In tutti i titoli dei primi 23 episodi compare la parola Rosso/Red.
  • A gennaio 2009 la serie ha vinto il People’s Choice Awardcome Miglior Telefilm “Drama”.