Dany

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Titolo Originale: Shutter Island

Anno: 2010

Nazione: USA

Genere: Thriller, Drammatico

Durata: 138′

Regia: Martin Scorsese

Cast: Leonardo DiCaprio, Mark Ruffalo, Ben Kingsley, Emily Mortimer, Michelle Williams, Patricia Clarkson, Max von Sydow, Jackie  Earle Haley, Elias Koteas, Ted Levine

Data di uscita cinematografica: 5 Marzo 2010 (ITA)

Produzione: Phoenix Pictures, Paramount Pictures, Hollywood Gang Productions

Distribuzione: Medusa

Soggetto: Shutter Island di Dennis Lehane

Il connubio tra regista-attore si sà affascina sempre e non è segreto se tra lo spettatore medio o il cinemaniaco ci sia un interesse più concreto ad andare al cinema per questi film; questo interesse è ancor più maggiore se il connubio del quale parliamo è quello oramai consolidato tra il grandissimo regista Martin Scorsese e Leonardo DiCaprio.

Per il loro quarto film insieme, ad alcuni anni di distanza dal capolavoro di The Departed, Scorsese e Di Caprio sfruttano come soggetto l’omonimo romanzo best-seller di Dennis Lehane (autore anche di Mystic River) trasportando sul grande schermo, le misteriose e paranoiche vicende del Detective Daniels.

Detective Teddy e Chuck

Detective Teddy Daniels e il partner Chuck

Siamo nel 1954, il Detective federale Teddy Daniels (Leonardo DiCaprio – Nessuna Verità, Revolutionary Road, Blood Diamond) assieme al partner Chuck Aule  (Mark Ruffalo – Zodiac, Se mi lasci ti cancello), vengono incaricati di raggiungere l’ospedale psichiatrico dell’Isola di Ashcliffe per indagare sulla scomparsa di una pericolosa paziente insana di mente da una camera blindata.

L’isola è completamente dedicata alle esigenze dell’istituto psichiatrico, atto completamente al trattamento e alla cura dei pazzi criminali, i quali hanno commesso, o tentato di commettere, uno o più omicidi o semplici atti di violenza.

La direzione dell’ospedale è affidata al Dottor Cawley (Ben Kingsley – Slevin, Prince of Persia, Love Guru) un esperto e stimato psichiatria, convinto dei suoi metodo di cura del malato e di controllo delle psicosi, un uomo quanto mai autoritario e riservato da trovare grande fastidio nelle pressioni e negli approfondimenti investigativi dei due Detective.

Leonardo DiCaprio è Teddy Daniels

L’agente Daniels, nel suo legittimo lavoro investigativo comincia ad interrogare pazienti e inservienti, alla ricerca di qualche indizio sulla scomparsa della pluriomicida Rachel Solando, convinto dell’idea che la donna sia tenuta nascosta in qualche antro segreto dell’isola, assieme ad un presunto paziente segreto, Andrew Laeddis, un criminale piromane colpevole di aver ucciso cinque anni prima la moglie del Detective Daniels, per poi far perdere le proprie tracce nei passaggi tra un manicomio all’altro.

Scorsese ricalcando Lehane costruisce un thriller psicologico dalla grande ambiguità e da un doppio incerto piano di lettura.

Per tutto il film, egli,  gioca sulla sanità mentale del protagonista e sui suoi problemi emicranici, talmente forti da mostrargli allucinazioni o sogni della moglie morta, la quale, in tutti i modi cerca di aiutarlo nelle indagini.

Intorno a Daniels viene cotruito un clima di razionalità investigativa costantemente scosso dalla contagiante follia mentale dei malati, così forte e ambigua da far vacillare anche la sicurezza degli spettatori proprio sul protagonista, raggiungendo un climax nel quale non si capisce più da che parte stia la verità.

Oltre a tutto ciò, c’è la presenza costante di una nebbia cospiratoria atta a riempire gli spazi e le paranoie del Detective, apparendo talmente pressante e presente da soffocare lo spettatore e renderlo partecipe delle _manie di persecuzion_i del personaggio.

L’arrivo dei Federali

Il regista è bravo nella costruzione e nel montaggio dei filoni storici. Arricchito da una atmosfera claustrofobica e da una fotografica contrastante, la pellicola riesce ad auto-definirsi affascinante e particolare, nonostante i temi scontati e già visti in altri prodotti. Il filo di ambiguità fa emergere il prodotto dalla massa di celluloide di bassa scala, lasciandoci con un finale spiazzante e mistico capace di riacquisire tutti i punti persi nei minuti precedenti .

Purtroppo l’opera nella sua complessività non può raggiungere i capolavori storici e mdoerni del regista Scorsese, ma il risultato è sicuramente qualcosa di gradevole e molto apprezzabile. Un’ottima trasposizione che da un genere di racconto scontato e mistico come quello di Lehane non sarebbe potuto uscirne un prodotto migliore di questo.

Voti

  • Effetti visivi : 6
  • Regia : 7.5
  • Audio : 8
  • Storia : 6.5
  • Character : 7.5
  • Apprezzamento Personale (A.P.) : 7.5
  • Voto complessivo : 7