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Titolo originale: Yunagi no machi, sakura no kuni

Autore: Fumiyo Kono

Genere: Storico

Tipo: Graphic Novel

Numero unico

Distributore italiano: Ronin Manga

In Italia il fumetto è visto come semplice forma d’intrattenimento. Che si tratti della vignette umoristiche nei quotidiani o dei volumi di Topolino da acquistare il mercoledì in edicola, i fumetti sono considerati un’arte minore, certo ben lontana dall’affrontare temi seri e di rilevanza storica. Chi appartiene alla nicchia di appassionati di manga, saprà però che in Giappone le tavole disegnate hanno un valore comunicativo e informativo enorme per tutta la società e per qualsiasi fascia d’età. Il giornalino scolastico è rigorosamente disegnato e non esiste casa giapponese in cui non ci sia almeno uno

shojo o un fight nella libreria del salotto. Interi reparti dei conbini, i centri commerciali del Sol Levante, sono dedicati ai personaggi dei fumetti e non stupisce quindi più di tanto che Fumiyo Soryo abbia scritto un manga su Cesare né tanto meno è da considerarsi blasfema la rivisitazione in 2D della vita di Gesù di Yoshikazu Yasuhiko.

È quindi in quest’ottica che dobbiamo inserire Hiroshima. Nel paese dei fiori di ciliegio una bellissima e delicatissima graphic novel sui sopravvissuti, gli hibakusha, all’esplosione della bomba atomica il 6 Agosto 1945. Forse meglio dei tanti documentari o libri che hanno ricordato il disastro di Hiroshima, il capolavoro di Fumiyo Kono racconta le paure e le speranze di una città che cerca di risorgere dalle ceneri. E lo fa con quello strumento comunicativo che, come sostiene la stessa Kono-san, riesce a colpire con più forza le nuove generazioni.

Già la copertina è un piccolo gioiello. Cartoncino ruvido e un disegno che assomiglia più ad un acquerello che a una stampa artificiale. Ma d’altronde è prerogativa della Ronin Manga, la casa editrice italiana della Kono, esaltare finezza e ricercatezza dei migliori mangaka in circolazione. E la bellezza dell’involucro trova una sua degna controparte nel contenuto, un centinaio di pagine dal tratto volutamente incerto che con il solo utilizzo della china espongono con semplicità e crudezza il ciclo vitale di Hiroshima: quiete, tempesta, ricerca di una nuova quiete.

Partendo dal decimo anniversario del tonfo del “Little Boy” su Hiroshima fino ad arrivare al 2004, vari personaggi raccontano dalla loro prospettiva la scia che la bomba atomica ha lasciato dietro di sé. Residui chimici intrappolati in corpi solo apparentemente sani e ricordi frammentari di un disastro non solo fisico, ma anche morale. Nella prima storia la ventitreenne Minami lotta per superare la perdita del padre e delle sorelle. Vive nell’indigenza più estrema insieme alla madre e solo la dichiarazione d’amore del giovane Uchikoshi sembra proporle una nuova prospettiva di vita. Il loro bacio, vicino al ponte sul fiume Kyobashi-gawa è dolce e malinconico: un triste bagno di cadaveri fa da sfondo al loro sentimento che nasce.

Si passa poi al 1987. Protagonista è Nanami, nipote di Minami, che appartiene quindi alla seconda generazione degli hibakusha. Nanami è un vero maschiaccio, dalla risposta sempre pronta e le ginocchia perennemente sbucciate. Sua compagna di scorribande è la più dolce Toko, il cui fratello è costretto a letto in un asettico ospedale. Arriva il 2004 e Nanami e Toko si rincontrano dopo 17 anni di silenzi, di un’amicizia interrotta per scacciare via i ricordi dei parenti morti a causa delle scorie della bomba. A cinquant’anni di distanza, ad Hiroshima sembra ancora risuonare lo scoppio dell’atomica. Eppure, qualcosa è cambiato, i ciliegi sono tornati a fiorire. Hiroshima stessa è adesso un grande sakura, un albero di ciliegie dal tronco forte e i fiori fragili.

Vincitore del Great Prize al Japan Media Arts Festival e del Creativity Prize al Tezuka Osamu Cultural Prize, Hiroshima. Nel paese dei fiori di ciliegio ha ispirato anche un film, un romanzo e un radiodramma.

Disegno: 9

Storia: 9

Character: 9

Voto Complessivo: 9